aggiornato il 04/04/2014 alle 15:26 da

Personale di Virginia Ryan al Museo Pascali

POLIGNANO – Sabato 12 aprile alle ore 19 sarà inaugurata alla presenza dell’artista la mostra personale di Virginia Ryan, intitolata Fluid Tales, curata da Rosalba Branà e Lia De Venere.

L’artista, australiana di nascita, ha vissuto a lungo in altri continenti e da diversi anni lavora in Africa. In particolare, durante la permanenza in Ghana e Costa d’Avorio, ha realizzato delle installazioni attraverso le quali la cultura e la spiritualità delle popolazioni indigene vengono rilette con modalità rispettose della loro sensibilità  e al tempo stesso innervate da tensioni legate al vivere contemporaneo.

A monte delle grandi installazioni in mostra alla Fondazione Museo Pino Pascali, stanno  l’interesse nei confronti della persistenza del mito delle sirene presso alcune comunità africane  e l’intento di preservare attraverso le immagini  degli individui – la memoria collettiva di un tessuto sociale in rapida trasformazione.  

Con l’installazione Surfacing, Virginia Ryan evoca le figure mitiche delle Mami Wata (dall’inglese Mammy Water), metafore dei pericoli della navigazione, ma anche simboli dell’archetipo del femminile e simili per molti aspetti alle sirene, creature ibride che si incontrano spesso nelle mitologie occidentali, capaci di ammaliare con il loro canto melodioso e di portare alla perdizione gli umani.  Accanto alle grandi code di lunghi capelli neri, come emerse dagli abissi marini e fluttuanti nell’aria, con cui Ryan raffigura le divinità africane, saranno esposti alcuni disegni raffiguranti delle sirene che Frédéric Bruly Brouabré, il più importante artista ivoriano, recentemente scomparso, ha voluto realizzare per Virginia nel 2010.

Duemila fotografie, recuperate dall’artista negli studi fotografici di Gran Bassam, la vecchia capitale coloniale della Costa d’Avorio, oggi patrimonio dell’UNESCO, e salvate dalla distruzione o comunque dall’oblio, sono riunite nell’installazione I love you, che costituisce una efficace testimonianza del vissuto di individui degli ultimi vent’anni immagini di nascite, matrimoni, rituali religiosi, feste di famiglia, momenti di svago e insieme un invito alla riflessione su ciò che accomuna le vite di persone appartenenti a culture diverse.
    
La mostra, che è patrocinata dall’Ambasciata della Costa d’Avorio in Italia e dalla città di Gran Bassam, rimarrà aperta dal 12 aprile all’8 giugno 2014.

Orario: dal martedì alla domenica ore 11-13, 17-21; lunedì chiuso.

surfacing08I Love You

© Riproduzione riservata 04 Aprile 2014

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