CONVERSANO – L’associazione “Chiudiamo la discarica Martucci” replica all’inattesa risposta dell’assessore regionale all’ambiente Caracciolo alla richiesta di immediata convocazione del tavolo tecnico, oggi avvalorata dalla cattiva notizia dell’aumento sconsiderato (quasi un raddoppio) e inaspettato dei Comuni conferenti a Martucci. Di seguito la nota inviata, oltre che all’assessore regionale alla tutela ambientale, Filippo Caracciolo, anche a Ministero dell’ambiente, presidenti di giunta e consiglio regionali, presidente della commissione consiliare ambiente e capigruppo regionali, sindaco metropolitano, amministrazioni comunali di Mola, Conversano, Polignano e Rutigliano.
Egregio Assessore,
lo scorso 30 ottobre Le abbiamo richiesto le motivazioni che bloccavano i lavori del Tavolo Tecnico, anche in riferimento agli incontri dell’8 settembre e 9 ottobre scorsi che avevano messo in luce le criticità finora evidenziate e la conseguente necessità della ripresa dei lavori della suddetta Commissione. Ricordo a Lei e a chi ci legge che tale Commissione si è insediata a seguito dell’o.d.g. approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale il 15.10.2013 (accluso alla legge di approvazione del PRGRU, ergo Legge Regionale), che così recitava: “Contrada Martucci – Conversano – Linee di indirizzo per l’avvio del risanamento ambientale dell’area” (allegata alla presente, ad ogni buon fine) e che avrebbe dovuto concludere i propri lavori entro i sei mesi successivi. Orbene, esimio assessore, per memoria di tutti noi Le riporto la conclusione di quell’o.d.g.: “Si impegna altresì la Giunta ad adottare ogni provvedimento utile alla messa in sicurezza, bonifica e risanamento ambientale. Qualora l’Autorità competente dovesse ritenere il sussistere di situazioni di cui al titolo VI del d. lgs. 152/2006 e s.m.i., ovvero di danno ambientale, tutta l’attività dovrà essere orientata a favorire l’applicazione delle norme di precauzione e prevenzione di cui agli artt. 240 e seguenti del d.lgs 152/2006 e s.m.i. anche pensando alla adozione di poteri di ordinanza…”.
La sua risposta alla nostra richiesta appare pertanto sconcertante e inesatta.
Le ricordo che la Commissione ha il compito di redigere, alla fine delle sue indagini, un report di valutazione sullo stato ambientale dell’area vasta di contrada Martucci, sul quale dovrà esprimersi il Consiglio Regionale per espungere in via definitiva, eventualmente, il sito Martucci dal Piano Regionale dei Rifiuti: dunque nessuno può pensare di tirare conclusioni affrettate, che spettano al GIUDIZIO TECNICO della Commissione all’uopo insediata e a quello conclusivo, POLITICO, del Consiglio Regionale.
Poi, ci scusi assessore, la sua minimizzazione della vicenda ci disorienta.
Affermare, come Lei fa, che “non sono mai emersi elementi tali da evidenziare le paventate situazioni di rischio per la salute pubblica e l’ambiente” confligge in maniera evidente con la premessa dell’o.d.g. approvato dal Consiglio Regionale che così recita:
“Premesso
– Che la vasta area denominata contrada Martucci ricadente nel comune di Conversano e ricompresa fra i comuni di Mola di Bari e Polignano ha destato negli anni particolare attenzione, via via cresciuta, perché caratterizzata dalla presenza di attività antropiche dedicate alla gestione dei rifiuti (vecchia discarica comunale risalente al 1975 oggetto di Messa in Sicurezza Permanente finanziata con risorse del P.O. FESR 2007/2013; lotto I discarica della Società Lombardi Ecologia chiuso negli anni 90, III lotto della discarica della Società Lombardi Ecologia, attualmente chiuso a seguito dell’ordinanza del Commissario Delegato per l’emergenza Ambientale n. 98/2011 e oggetto di un procedimento amministrativo VIA/AIA per la chiusura formale ai sensi dell’art. 12, comma 3 del D.Lgs. 36/2003; impianto complesso gestito dalla Società Progetto Gestione Bacino Bari 5 s.r.l. con annessa discarica oggi sotto sequestro);
– Che la contrada Martucci è caratterizzata anche dalla presenza di intense attività agricole come uliveti, vigneti, frutteti ed attività orticole, che possono prevedere l’utilizzo di acque di falda a scopo irriguo;
– Che il territorio dei comuni di Conversano, Mola di Bari e Polignano, geograficamente Porta d’ingresso per la Valle d’Itria, è a forte vocazione turistica per storia, cultura, paesaggio e produzioni tipiche;
– Che sono state rese note molteplici situazioni di abbandono incontrollato di rifiuti;
– Che negli ultimi anni associazioni di cittadini residenti nei comuni limitrofi all’impianto hanno manifestato preoccupazione per la loro salute e per l’ambiente a causa della potenziale contaminazione di un’area vasta;
– Che il Governo regionale, unitamente al sistema delle autonomie locali ed all’ARPA Puglia, ognuna per le proprie competenze, è impegnato a dare una risposta alle problematiche ambientali del sito di contrada Martucci, per garantire la salute della cittadinanza e dell’ambiente;
……………
ed è oltretutto priva di fondamento per i risultati finora conseguiti sia in seno alla Commissione sia nel procedimento giudiziario che Lei evoca.
All’interno dei dati finora affluiti al Tavolo Tecnico, infatti – e volendo sorvolare sulla minimizzazione dell’entità del valore 8 volte superiore alla soglia di accettabilità del manganese in un pozzo, che ha trovato conferma nelle successive analisi dell’ARPA con l’ulteriore aggravante del superamento di soglia anche per il ferro, senza parlare dei superamenti dei nitrati sempre crescenti avvicinandosi alle discariche, tutti risultati certi e validati (sommessamente Le ricordiamo che per il semplice superamento di soglia di manganese in un pozzo è stato chiuso l’impianto di Trani), – ci sono i dati allarmanti del CNR sulla change-detection, che richiamano ipotesi di alta probabilità di interramenti abusivi di rifiuti nell’area vasta di contrada Martucci e sulle quali aree lo stesso Ente ha proposto indagini mirate anche in considerazione che in una di tali aree così individuate sono stati effettivamente rilevati, nel corso delle indagini del procedimento penale, interramenti illegittimi di rifiuti. Tutto ciò senza dire quanto è emerso nel corso delle indagini peritali degli incidenti probatori all’interno del procedimento penale per disastro ambientale presso il Tribunale di Bari, che comunque esula dalla nostra analisi e pertanto non comprendiamo la ragione per la quale Lei vi inserisce un collegamento ed una relazione non giustificabili: la Magistratura giudica sui reati, la Politica sovrintende agli interessi collettivi e alla salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica.
Tanto, riteniamo, sia più che sufficiente per non far stare tranquillo alcuno e noi, senza alcuna intenzione di creare allarmismi ma con il solo intento di perseguire la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, non staremo fermi ad attendere l’irreparabile.