GIOIA – Galleria Nartist “adotta” un’opera del Museo Archelogico di Gioia. Quando lo scorso luglio Giuseppe Cirasino, caporedattore di Stil’è, allegato del Sole 24 Ore, ha proposto la cosa all’imprenditore Vito Etna, questi ha subito accettato. L’idea è stata appunto quella di investire nelle opere del Museo di Gioia per fare in modo che questo potesse rientrare in un percorso culturale pubblicizzato appunto nella rivista. Da Monopoli a Matera, passando appunto per Gioia, Cirasino ha voluto creare un percorso turistico da far conoscere in tutta Italia. E non solo. Questo tipo di investimento dunque, da un lato porta dei vantaggi per l’azienda che li fa, in questo caso Nartist che per altro basa la sua attività proprio sull’arte “da indossare”, e dall’altro permette ai lettori di poter conoscere quegli angoli d’Italia, belli da vedere, ma evidentemente meno conosciuti. Ed è in questo percorso che si vuol far rientrare Gioia, il nostro Castello, il Museo Archeologico e gli scavi di Monte Sannace. Il nostro paese nel 2015 ha registrato 30mila presenze. Turismo spesso mordi e fuggi o semplicemente di passaggio verso mete più conosciute, ma di sicuro da poter sfruttare come risorsa per la stessa Gioia.
Arte e imprenditoria per rilanciare il turismo
© Riproduzione riservata 04 Ottobre 2016