GIOIA – Dal prossimo anno meno bimbi potranno accedere al nido comunale. Ad oggi sono 48 quelli che possono usufruire di questo importante servizio, suddivisi in 4 sezioni. Sono 5 gli educatori comunali che si occupano di loro a cui se ne aggiungono altri 7 di una cooperativa. Da diversi anni, infatti, per il nido comunale è stata avviata una gestione mista grazie ai PAC (Piani di Azione e Coesione) voluti dal Governo centrale, che hanno consentito di poter usufruire di somme grazie alle quali è stato possibile implementare il servizio al quale il Comune da solo non può far fronte. Questi finanziamenti sono terminati e dunque si farà un passo indietro con tutti i disagi che questo stato di cose provocherà nell’utenza. Non si conosce ancora il numero dei bambini che potrà accederà alla struttura dal prossimo anno, ma è plausibile pensare che quasi certamente sarà dimezzato. Non saranno inoltre garantiti quei “servizi aggiuntivi” resi possibile grazie alla presenza degli educatori della cooperativa. Parliamo del prolungamento dell’orario pomeridiano sino alle 16.30, dell’apertura della struttura anche il sabato e per tutto il mese di luglio. Si tratta di soluzioni che hanno trovato riscontro nell’utenza e che hanno dato una grossa mano soprattutto alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Dal prossimo anno nulla di tutto ciò sarà possibile e l’orario di attività terminerà alle 14.30. Questa voce circola già da diverso tempo e molte famiglie proprio in ragione di questo stato di cose, ha già pensato di rivolgersi ad altre strutture private. Altre aspettano ancora di capire come si evolverà la situazione ma soprattutto quando sarà emanato il bando per poter fare richiesta del servizio per il prossimo anno. “Al momento non ci sono possibilità per continuare la gestione mista – ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali, Iole Pitarra- perché i fondi dei PAC sono terminati. Le famiglie in difficoltà potranno fare richiesta dei buoni servizio, un’agevolazione per quelle categorie bisognose che il Ministero vuole sostenere ma in maniera differente”. I buoni servizio rappresentano però una soluzione diversa rispetto a quella dei PAC che hanno reso possibile non solo il perfezionamento di un servizio, quale il nido comunale, già eccellente, ma hanno anche ampliato il numero di utenti ma soprattutto generato anche nuovi posti di lavoro. Un altro aspetto di questa vicenda è appunto quello occupazionale: circa una decina di persone rimarranno a casa. Difficile pensare che l’approvazione del bilancio potrà cambiare le sorti di questa vicenda che ormai sembra già definita, anche in ragione del fatto che rispetto ai 144mila stanziati il 2017, si sia scesi a 120mila per il 2018.
Da settembre meno bimbi al nido comunale
© Riproduzione riservata 07 Maggio 2018