GIOIA – “Si esprime parere favorevole dal punti di vista urbanistico ed edilizio per l’esercizio di un impianto sperimentale di ricerca e sviluppo della tecnologia di ossicombustione, flameless, per trattamento termico di rifiuti pericolosi e non pericolosi, sito in Gioia del Colle, atteso che nella fattispecie trattasi di un impianto che non comporta aumenti di volumetria urbanistica”. La firma riportata in calce a questo parere è quella del sindaco Donato Lucilla, oltre a quella del capo dell’ufficio tecnico Raffaele Lassandro. La data è quella del 25 gennaio, ma la notizia è balzata agli onori delle cronache solo qualche giorno fa, grazie ad un articolo apparso sul quindicinale “Gioia Oggi”.
La notizia è appunto quella dell’avvio di un processo di sperimentazione presso l’impianto sito nello stabilimento AC Boilers che, come spiegato dal sindaco in una nota “possa permette l’eliminazione definitiva di rifiuti speciali (pericolosi e non, costituiti da rifiuti industriali, rifiuti solidi urbani e terre contaminate) e/o l’utilizzo di combustibili “poveri’ (a basso potere calorifico). Il progetto punta alla massima valorizzazione possibile del potenziale energetico con un impatto ambientale in linea con lo sviluppo di impianti alimentati a combustibili fossili a emissioni zero”. E’ sempre Lucilla a spiegare che tale progetto sarebbe stato autorizzato dalla Città Metropolitana e che quindi al capo dell’amministrazione sarebbe spettato solo parere urbanistico ed edilizio.
Questa spiegazione non ha però convinto del tutto, soprattutto nel passaggio in cui si parla dell’avvio di un processo di sperimentazione, i cui esiti quindi sono sconosciuti. Non a caso qualche riga più in basso, sempre nel documento firmato da Lucilla, si legge: “predetto parere favorevole è condizionato alla non nocività dell’attività”. Un passaggio nel quale “qualcuno” ha rilevato una sorta di contraddizione nei termini: se si parla di un progetto di sperimentazione, come è possibile essere sicuri dei suoi sviluppi e quindi anche del fatto che non sia nocivo?
In questa direzione è intervenuto il nostro concittadino Roberto Cazzolla Gatti, professore associato presso la Facoltà di Biologia della Tomsk State University in Russia e ricercatore presso il Laboratorio di Diversità Biologica ed Ecologia del Bio-Clim-Land Centre della stessa università, attraverso una nota inviata al sindaco nella quale si legge: “come si può, da un punto di vista della responsabilità amministrativa, definire non nocivo un impianto che tratta rifiuti ( di ogni tipo, considerato che ha ricevuto l’autorizzazione per il trattamento anche di quelli nucleari) e che già in passato ha emesso diossine in atmosfera (rilevate dalla stessa Arpa)? Da ricercatore e professore universitario – scrive ancora Cazzolla- sarei ipocrita ad oppormi al diritto di sperimentare, ma ritengo che debba sempre essere rispettato un codice etico e che in questo caso la popolazione soggetta, direttamente o indirettamente, agli effetti di una sperimentazione in grado di alterare la qualità dell’aria venga informata in tempo reale di quello che accade sulla propria testa”.
Questa è un’altra cosa contestata a Lucilla: il non aver reso partecipe la città di quanto si stava decidendo. Ciò avverrà in Consiglio comunale, chiesto sull’argomento dai consiglieri di minoranza che hanno anche avanzato la proposta di organizzarlo nelle ore pomeridiane proprio per consentire una più massiccia partecipazione dei cittadini che vogliono e devono essere informati sui fatti.
Combustione rifiuti pericolosi, se ne discuterà in consiglio
© Riproduzione riservata 22 Marzo 2017