ROMA – Il mondo della pesca approda in piazza dinanzi Montecitorio dove monta la protesta del comparto. Il Movimento 5 Stelle, presente con una propria delegazione, presenta una risoluzione in Commissione Agricoltura con l’obiettivo di rivedere l’attuale sistema di sanzioni che “sta massacrando il settore con multe smisurate rispetto alle infrazioni commesse senza aver mai fornito alcuno strumento per una pesca più sostenibile e rispettosa delle regole per la salvaguardia degli stock ittici”. La protesta si è poi spostata nell’ufficio della Presidente della Camera Laura Boldrini dove i pescatori, accompagnati dai deputati Giuseppe L’Abbate (M5S), Nicodemo Oliverio (PD) e Adriano Zaccagnini (MDP), hanno strappato un accordo al Parlamento.
“La rappresentanza dell’Associazione Marinerie d’Italia e d’Europa – si legge nel testo siglato a Montecitorio – ha convenuto che il progetto di legge sulla filiera ittica verrà discusso nel più breve tempo possibile e comunque i gruppi si impegnano a definirla entro il mese di maggio. Nell’ambito della discussione della stessa legge, poi, verrà valutata la necessità di rivedere, alla luce delle difficoltà applicative emerse nell’attuazione della specifica norma del collegato agricolo, le norme sulle sanzioni. Hanno convenuto, inoltre, di promuovere una audizione dell’Associazione presso la Commissione Agricoltura della Camera nell’ambito della discussione sulla legge sulla filiera ittica per illustrare gli ulteriori punti oggetto della piattaforma presentata dall’Associazione ed individuare le relative soluzioni possibili. Infine, la tutela del reddito dei pescatori e di tutta la filiera ittica resta un obiettivo fondamentale sul quale i suddetti gruppi parlamentari si impegnano con tutte le energie e con la massima concertazione”.
“È vero che nei regolamenti europei sono previste sanzioni dissuasive ma non inique al punto da mettere in difficoltà l’attività produttiva dell’impresa che trasgredisce. L’attuale sistema introdotto con l’ultimo Collegato Agricolo (legge 28 luglio 2016, n. 154) pur avendo depenalizzato le infrazioni previste per la cattura sottomisura di una serie di specie ittiche prevede una forte sproporzione tra valore del danno e sanzione – spiega Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura alla Camera – Un esempio che i pescatori riportano è sui pesci sottotaglia eventualmente presenti in una cassetta: per un valore totale di 50 euro per una cassetta di pescato, la sanzione può essere anche di 5.000 euro. Un gap che può arrivare a un rapporto di 1.000 a 10 tra multa e valore dell’eventuale pescato. La nostra risoluzione, invece, – prosegue L’Abbate – chiede innanzitutto di rivedere il sistema sanzionatorio in base a quanto previsto dalle stesse norme europee (articolo 44, comma 2, del Regolamento (CE) n. 1005/2008), laddove si suggerisce una sanzione massima pari a 5 volte il valore dei prodotti della pesca ottenuti commettendo l’infrazione grave. Inoltre, chiediamo che sia avviato al più presto un piano per sostenere e riformare l’intero settore, andando oltre l’azione punitiva delle multe. Ci auguriamo – conclude il deputato pugliese 5 Stelle – che il PD mantenga le promesse, sottoscritte con noi, ai pescatori. Saremo vigili e pressanti”.
Sanzioni, i pescatori incontrano la Boldrini
© Riproduzione riservata 28 Febbraio 2017