MOLA DI BARI – Si apprendono altri particolari sugli sviluppi della rapina al camion che trasportava tabacchi dei Monopoli di Stato, avvenuta alle porte di Mola di Bari, giovedì mattina, intorno alle 5.30, e di cui diamo conto, con ampi particolari, su Fax- edizione Mola– che da oggi è in edicola . Un’autovettura con due malviventi a bordo, affianca il camion. Uno dei malavitosi pistola in pugno ordina al camionista di fermarsi e per essere più convincente gli punta un faro in faccia. Il camion si ferma. Uno dei banditi sale e intima all’autista di riprendere la corsa. Poi gli ordina di uscire allo svincolo di Mola Sud e di fermarsi dopo alcune centinaia di metri. Tre persone, giunte con un Suv, incappucciano l’autista e lo portano via. Più tardi lo rilasciano nelle campagne di Sannicandro. Nel frattempo un’altra squadra di malfattori trasborda le pedane di sigarette su un altro mezzo. Scatta l’allarme. Arrivano i carabinieri della compagnia di Monopoli, coordinati dal maggiore Giuseppe Campione, e i delinquenti abbandonano il camion rapinato.
Le compagnie dei carabinieri di Monopoli e di Andria avviano le indagini in stretta collaborazione. La refurtiva viene recuperata e 11 persone finiscono in cella.
Oggi si apprendono altri particolari sulla irruzione, fatta dai carabinieri, in un magazzino contenente merce rubata che ha consentito di recuperare beni per un milione di euro, tra cui quintali di stecche di sigarette rapinate a Mola di Bari. L’operazione svolta in contrada Monachelle di Andria sembrava una scena da film. Un centinaio di carabinieri hanno circondato un capannone e in un battibaleno vi hanno fatto irruzione. Un vero e proprio emporio della merce rubata. In tre minuti, in 11 finiscono ammanettati. L’accusa è di riciclaggio.
Il capannone è un vero e proprio emporio del mercato nero, un enorme bazar della merce rubata, quello scoperto dai carabinieri di Andria. I militari hanno arrestato undici persone, tutte pregiudicate originarie delle province di Bari e BAT, per il reato di riciclaggio.
Le indagini hanno avuto inizio dopo che giovedì mattina si era consumata una rapina ai danni di un autotrasportatore a Mola di Bari (BA), diretto a Lecce con un carico di sigarette dei Monopoli di Stato.
Attivate immediate ricerche dal Comando Provinciale di Bari, ad Andria, i carabinieri si sono messi immediatamente sulle tracce dei malviventi. Setacciate in lungo ed in largo tutte le aree industriali della città, è stato individuato un obiettivo di significativo interesse operativo, ovvero un capannone industriale in località Monachelle, a ridosso di via Trani, dove, da serrata attività investigativa, erano emerse frequentazioni insistenti di alcuni noti pregiudicati del luogo.
Giunti in forze sul luogo individuato e cinturata la zona, i militari, un centinaio di uomini, hanno fatto irruzione all’interno del capannone, dove gli arrestati erano in procinto di modificare i colli di diversa merce, al fine di elidere il collegamento tra la merce e la rapina all’autotrasportatore, spezzando la “tracciabilità” del prodotto, tra cui gli ingenti quantitativi di stecche di sigarette, provento della rapina consumata giovedì mattina a Mola di Bari. L’ispezione dei luoghi, tuttavia, ha riservato qualche sorpresa in più.
All’interno dello stesso, infatti, è stata rinvenuta anche altra tipologia di merce. Da cosmetici ad attrezzi agricoli, da trolley a termosifoni in ghisa, da sigarette di contrabbando a filamenti per la tessitura, con tutta probabilità provento di furti e rapine compiute in diverse località del territorio nazionale, del valore di centinaia di migliaia di euro e su cui sono in corso le indagini per stabilirne l’esatta provenienza.
Nel corso delle perquisizioni, sono stati sottoposti a sequestro anche un TIR, su cui grava un provvedimento di sequestro, un carrello elevatore, asportato in Battipaglia (SA) tre anni fa, due JAMMER muniti di 32 antenne, utilizzati dai malviventi per eludere i controlli delle Forze dell’Ordine.
Il valore complessivo della merce rinvenuta ammonta a circa un milione di euro.
Tutti gli 11 arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Trani con l’accusa di riciclaggio in concorso.