MOLA DI BARI – Domenica mattina, 12 febbraio, prima domenica di carnevale, in municipio si sono riuniti gli esponenti delle forze politiche che sono rimaste nella coalizione “Bene Comune” per valutare la possibilità di uscire dalla crisi politica amministrativa apertasi con la fuoriuscita dalla maggioranza dei consiglieri comunali Nicola Tanzi, Giambattista Siciliano, Franco Battista e Vito Lepore.
Alla riunione erano presenti Gianni Alberotanza per la lista del Sindaco, Filippo Affatati per l’Altra Mola, Sabino Pesce per Progetto Mola, Antonio Bonamassa per il PD, Vittorio Farella per Avanti Mola, Pietro e Vincenzo Chiarelli (padre e figlio) per Condividiamola. Le forze politiche avrebbero elaborato un documento da consegnare ai quattro consiglieri indipendenti con la speranza di farli rientrare in maggioranza.
Il documento (predisposto dal Sindaco?) che, per il momento rimane top secret, sarebbe stato annacquato durante l’incontro per contemperare le esigenze di tutte le forze politiche, comprese quelle del movimenti dei Moderati e del Gruppo Misto. Il primo cittadino che, in un primo momento, sembrava essere su posizioni giuste e irremovibili, ora, per accontentare i suoi sostenitori, avrebbe fatto qualche concessione di troppo che non gli consentirà più di avere le mani libere.
Facciamo un esempio. Quel che resta della maggioranza e i consiglieri indipendenti non vogliono l’azzeramento della giunta che metterebbe a rischio le poltrone di Niki Bufo, Pino De Silvio e Francesca Mola che, a torto o a ragione, sono la causa principale della crisi comunale. E il sindaco Di Rutigliano, nella sua bonomia, pare, si sia dichiarato disponibile a non azzerare la giunta e a salvare la testa dei tre assessori. Se così fosse i quattro indipendenti avrebbero vinto la prima partita. E vincerebbero tutte le altre.