MOLA – Hanno dell’incredibile gli sviluppi della crisi politico-amministrativa aperta, con motivazioni generiche, dai consiglieri Franco Battista, Vito Lepore, Giambattista Siciliano e Nicola Tanzi i quali non intendevano riprendere il dialogo con la residua maggioranza, nonostante avessero ricevuto le dichiarazioni di intenti sottoscritte dal sindaco e dai referenti delle forze politiche della coalizione. Il 16 febbraio gli indipendenti definiscono inconsistente la dichiarazione di intenti e affermano che non vogliono “poltrone” o “poteri”. Tengono duro fino quando è ormai certo che il sindaco Di Rutigliano non ritirerà le dimissioni e si tornerà a votare. Poi, domenica 19 febbraio, in un incontro con Gianni Alberotanza e Antonio Tricase, fanno percepire che se il sindaco azzera la giunta si può riprendere il dialogo. Detto fatto. Il sindaco revoca le nomine agli assessori e, venerdì scorso, Nicola Tanzi, Vito Lepore e Giambattista Siciliano partecipano a una riunione di maggioranza. Che cosa chiedono gli indipendenti per rientrare in maggioranza? Un maggior impegno nell’attività amministrativa? La priorità nell’attuazione di alcuni punti programmatici? Nulla di tutto questo. Chiedono di salvaguardare le poltrone degli ex assessori Niki Bufo e Pino De Silvio. Di fronte a questa richiesta la riunione che doveva servire a ricostituire la maggioranza si trasforma in bagarre. Le grida dei partecipanti all’incontro si sentono dal piano terra del municipio. Viene da chiedersi perché mai gli indipendenti che non volevano poltrone ora le reclamano per Bufo e De Silvio?
Gli altri particolari su Fax di sabato prossimo.
Gli “indipendenti” chiedono una poltrona per Bufo e l’altra per De Sivio
© Riproduzione riservata 25 Febbraio 2017