Le imprese che non sono riuscite a pagare interamente quanto previsto per la rottamazione bis, ora rischiano di fallire non potendo accedere ai benefici previsti dalla rottamazione ter . Una follia, secondo la Confedercontribuenti, che con il suo presidente Carmelo Finocchiaro lancia un grido di allarme per conto di migliaia di imprese e famiglie le quali, strette nella morsa di una condizione economica non facile, rischiano (se non avevano un piano di rateizzazione in corso) di vedersi attivare le procedure esecutive per il recupero del credito (sanzioni incluse) da parte del Fisco.
Per questo in un documento si chiede alla Commissione Bilancio del Senato, presieduta dal senatore Daniele Pesco del Movimento 5 Stelle, di intervenire con una misura che consenta a chi non è riuscito a portare a termine la rottamazione bis di poter accedere alla rottamazione ter. Si eliminerebbe così, la condizione paradossale per la quale due imprese in possesso di cartelle con le medesime caratteristiche subirebbero un trattamento differente. Si penalizzerebbe così chi ha provato ad aderire alla rottamazione bis manifestando la volontà di mettersi in regola con l’Agenzia delle Entrate. Una volontà che in alcuni casi è stata mortificata dal quadro economico generale che non ha purtroppo consentito, specie alle piccole imprese e alle famiglie, di rispettare la scadenza del 7 dicembre scorso.
Va detto, inoltre, che chi ha aderito alla rottamazione bis oltre ad essere automaticamente confluito in quella ter, dalle prossime scadenze potrà beneficiare di una sorta di paracadute per piccoli ritardi fino a 5 giorni dalla data di scadenza. Misura che per la scadenza del 7 dicembre scorso non era prevista. Queste ed altre valutazioni faranno parte dell’impegnativo lavoro della Commissione Bilancio sul cui tavolo sarà con molta probabilità affrontata la questione che sta tenendo in ansia piccoli imprenditori e migliaia di famiglie che sempre secondo la Confedercontribuenti, a pochi giorni dal Natale, potrebbero finire nel baratro se la norma non fosse modificata.
Spetta dunque alla V Commissione Permanente del Senato (composta oltre che dal senatore Pesco anche dai senatori Erica Rivolta, Mauro Maria Marino, Cristiano Zuliani, Raffaele Fantetti, Rossella Accolto, Dario Damiani, Gianmauro Dell’Olio, Vasco Errani, Roberta Ferrero, Massimo Ferro, Agnese Gallicchio, Daniele Manca, Marco Pellegrini, Gilberto Pichetto Fratin, Elisa Pirro, Vincenzo Presutto, Antonio Saccone, Christian Solinas, Dario Sefano, Dieter Steger, Paolo Tosato, Mario Turco) trovare il modo per evitare che le rottamazioni delle cartelle rottamino i contribuenti.