DALLA PUGLIA – L’altra notte, un gruppo di migranti, appena sbarcati sulla in località Porto Badisco, è stato individuato dalle forze dell’ordine operanti nell’ambito del piano coordinato antimmigrazione in vigore nella provincia leccese.
In particolare, le pattuglie della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza hanno rintracciato 37 cittadini extraeuropei. Scattato l’allarme, sul mare sono state opportunamente indirizzate, con lo scopo di individuare eventuali imbarcazioni coinvolte nell’illecita attività, le motovedette del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Bari, competente per la sorveglianza delle coste pugliesi, con il supporto di unità del Gruppo Aeronavale di Taranto, che svolge le funzioni di Centro di Coordinamento Locale Frontex per l’operazione “TRITON 2016”.
La ricerca è stata fruttuosa e in pochissimo tempo i finanzieri hanno intercettato un veliero che viaggiava a luci spente in allontanamento dalla costa. Il mezzo, per caratteristiche, dimensioni e comportamento, aveva insospettito i militari ed infatti, alle intimazioni di alt, gli scafisti rispondevano con manovre evasive e pericolose, opponendo resistenza, circostanza che avvalorava il loro coinvolgimento nel precedente sbarco dei migranti. Nonostante tali resistenze, comunque, il veliero veniva fermato dai finanzieri che, saliti a bordo, rilevavano le inequivocabili tracce dell’avvenuto trasporto dei migranti e ne bloccavano la corsa. L’imbarcazione, denominata EKATERINA, di oltre 15 metri di lunghezza e battente bandiera turca ed i due soggetti venivano condotti agli ormeggi della Sezione Operativa Navale di Otranto. Gli accertamenti successivi venivano quindi svolti dal personale del Pool interforze antimmigrazione, istituito dalla Procura di Lecce, che, grazie alle testimonianze di alcuni tra i migranti poco prima rintracciati che riconoscevano la barca su cui avevano viaggiato e gli scafisti, permettevano di accertare la responsabilità di questi ultimi. Il veliero, pertanto, veniva sottoposto a sequestro mentre i due scafisti, V.K. 47enne e S.M. 48enne, di nazionalità ucraina, erano tratti in arresto, come responsabili dei reati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina, rifiuto di obbedienza e resistenza a nave da guerra, inosservanza di norme sulla sicurezza della navigazione.
L’operazione dell’altra notte segue di un solo giorno il fermo di un altro veliero che, con uno scafista israeliano e sei migranti palestinesi, stava tentando di raggiungere la costa nei pressi di Torre Vado, nel basso Salento. Il ricorso a imbarcazioni a vela o piccoli cabinati si conferma un sistema molto usato dai trafficanti di esseri umani che provano a confondersi con l’intenso flusso di diportisti che nel periodo estivo affollano i mari pugliesi, circostanza non sottovalutata dalle Fiamme Gialle che continuano ad intensificare il dispositivo di vigilanza.