POLIGNANO – Nella mattinata odierna personale della Guardia Costiera di Monopoli del Nucleo di Polizia Ambientale, di recente istituzione, e destinato ad intensificare i controlli sul territorio finalizzati alla repressione dei reati ambientali in danno dell’ecosistema marino e costiero, ha posto sotto sequestro sul litorale di Polignano a Mare, e più precisamente in prossimità della scogliera della località denominata “Portalga”, 6 Kg. di datteri di mare e relativo materiale e attrezzatura subacquea utilizzati per la loro raccolta, consistente in un martello, opportunamente modificato per distruggere la roccia, una pinza utilizzata per sfilare i datteri dalla roccia ed un retino. I militari insospettiti dalla presenze di bolle d’aria a pelo d’acqua, che lasciavano intuire la presenza di subacquei, si sono avvicinati alla costa molto lentamente, fino a individuare e recuperare a qualche metro di profondità un retino contenente il prezioso mollusco. Il tutto, sicuramente abbandonato in tutta fretta dal subacqueo accortosi dell’arrivo dei militari, era stato occultato nella speranza di poterlo recuperare successivamente. Il quantitativo avrebbe potuto fruttare sul mercato nero più di 300 euro. I militari della Guardia Costiera hanno provveduto a denunciare l’accaduto alla Procura della Repubblica di Bari, che ha disposto il rigetto in mare dei datteri poiché ancora vivi.
I pregiati molluschi bivalvi ben conosciuti come datteri di mare (Lithophaga lithophaga) per la somiglianza con gli omonimi frutti, sono protetti, come è noto, da specifiche norme nazionali e comunitarie che ne vietano la cattura, la detenzione ed il consumo. Sviluppandosi all’interno delle pareti rocciose, dove sciolgono il carbonato di calcio delle rocce e creano una nicchia in cui stabilirsi e svilupparsi filtrando le sostanze nutritive, è ben comprensibile come la loro indiscriminata raccolta determini un danno irreparabile all’ecosistema dei nostri fondali marini, dal momento che la loro crescita è molto lenta (per raggiungere la lunghezza di 5 centimetri sono necessari da 15 ai 35 anni) e la tecnica utilizzata per estrarli dalle rocce è estremamente invasiva e distruttiva.
Il Nucleo di Polizia Ambientale, istituito dalla Direzione Marittima della Puglia e Basilicata Jonica, potrà avvalersi del personale di tutte le Capitaneria di porto dislocate lungo la costa di giurisdizione, e opererà una costante attività di controllo e vigilanza sull’esatta applicazione delle norme nazionali e comunitarie emanate a protezione dell’ambiente marino e costiero dall’inquinamento idrico, atmosferico e del suolo.