RUTIGLIANO – Il connubio tra arte e territorio, che ogni anno si tinge di nuovi colori e profonde reinterpretazioni, è tornato ad impreziosite Cortile Castello, con una mostra tra le più interessanti e più convalidate del calendario rutiglianese. É la Collettiva d’Arte, inaugurata negli scorsi giorni alla presenza del sindaco Romagno e di alcuni rappresentanti dell’amministrazione locale in occasione del settembre rutiglianese, ed in programma fino al 25 del mese. Un gruppo di artisti, appassionati di disegni, tracce, tele e pennellate, ma anche terracotta e materiali diversissimi tra loro, che si fondono fino a dare vita ad un’opera unica nel suo genere. Ad esporre, per l’edizione 2016 della Collettiva, tra conferme e nuovi ingressi ci sono Maria Rosaria Colamussi, Maria Corsini, Giuseppe Debellis, Laura Demattia, Giuseppe Lombardo, Chiara Misceo, Vito Paparazzo, Nunzio Poli, Pasquale Pontrandolfo, Rossana Samarelli, Rosso De Sario e Francesco Valenzano. Allo scorcio del Borgo Antico, si è aggiunto anche lo spazio espositivo della piccola e graziosa chiesetta dell’Immacolata per accogliere le opere pittoriche dei dodici artisti di Rutigliano e di alcuni paesi limitrofi. “Questa esposizione nasce, come ogni anno, con l’obiettivo di essere condivisione e partecipazione, sia per noi appassionati di arte sia per i visitatori, che con noi sono coinvolti in questo percorso”, ha evidenziato Maria Rosaria Colamussi. Uno scambio di idee e di tecniche, che in ogni Collettiva si rinnova, coniugando la tradizione alla novità e alla freschezza. “Quest’anno nel gruppo ci sono alcuni nuovi artisti, quasi tutti giovani, e credo sia la dimostrazione che l’arte condivisa e partecipata non ha limiti né confini. Si sono avvicinati al gruppo e li abbiamo accolti con entusiasmo e voglia di metterci in discussione tutti insieme, perché il filo conduttore di questa mostra è proprio la condivisione. É opinione comune che una collettiva non abbia lo stesso valore di una personale, e invece noi vogliamo capovolgere quest’idea e dimostrare che in ogni opera, in ogni oggetto realizzato, in ogni pennellata c’è qualcosa di noi. Un’emozione, un’ispirazione, uno sguardo sul mondo che condividiamo con i visitatori, e che diventa per noi motivo di scambio e di crescita. La Collettiva per noi è un laboratorio di confronto di tecniche, un modo per scambiarci idee sull’arte e arricchirci sempre di nuove ed interessanti esperienze.”
Spuntano, tra le tele, i paesaggi tipici della Puglia, i simboli di Rutigliano e della sua tradizionale e millenaria arte figulina, le introspezioni e le astrazioni mentali, che prendono forma e dimensione assumendo i contorni di un viaggio artistico senza precedenti. Colori forti e decisi, che si mescolano alla delicatezza dei pastelli e che si lasciano modellare assieme alla terracotta, per prendere vita e condurre l’osservatore in un’atmosfera di pace e allo stesso tempo di vitalità. Dietro le opere esposte, che siano dipinti oppure oggetti, si cela l’arte di chi si diverte e si appassiona dipingendo, di chi lo fa per il gusto della pennellata delicata, di chi rievoca sulla tela le immagini forti ed emozionanti di una quotidianità tutta da interpretare e da condividere con il mondo circostante. Accanto all’emozione dipinta, prendono forma occhi introspettivi e linee estremizzate, che si affiancano all’utilizzo di materiali non convenzionali, sintomo di uno slancio alla vita e alla sua esasperazione in positivo.
Anche quest’anno, dunque, il percorso artistico si rinnova in concomitanza con i festeggiamenti in onore del SS. Crocifisso, proseguendo fino all’ultimo weekend di settembre con novità tutte da osservare: “tra i nuovi ingressi del gruppo, quest’anno, c’è una nutrita presenza femminile”, ha evidenziato la Colamussi, “e questo non può che farci molto piacere. L’arte non ha età né sesso né altro confine che non sia la propria personalità, ed è proprio questa che cerchiamo di presentare nelle nostre espressioni artistiche.” Arte, però, non è soltanto quella pittorica ma anche quella musicale, che durante la serata inaugurale della Collettiva si è rivelata attraverso le soavi e decise note del Soprano Antonella Apollonio, in un concerto con i più celebri brani della tradizione operistica.