POLIGNANO A MARE – Aggiornamento ore 20:27 – Con il passare delle ore si fa sempre più chiaro il quadro in cui è degenerata l’aggressione di Polignano del 29 giugno scorso. Un quadro dominato dall’idiozia prima ancora che dall’omofobia. Le botte, infatti, sarebbero partite per futili motivi. Secondo uno dei protagonisti il primo ceffone sarebbe partito proprio dalla vittima all’indirizzo di uno dei due ragazzi bollati come omofobi. I tre (uno dei quali sarebbe noto alle forze dell’ordine), pare si conoscessero da tempo, e sarebbero arrivati alle mani dopo una serie di scherzi e battute “idiote” che non avrebbero avuto sullo sfondo la discriminazione sessuale. In questo senso fa un clamoroso passo indietro anche l’autore dello scoop di stamattina che commentando qualche minuto fa la sua notizia scrive “Si sta indagando ora, e chiaramente, la matrice omofoba si sgonfia, ma non potevo saperlo. Ma una cosa è certa ed è conclamata, che l’insulto è partito. Vogliamo quindi giustificarlo?” L’insulto e le botte non si possono giustificare in nessun caso. Ma si possono giustificare gli scoop inconsistenti che danneggiano l’immagine di Polignano e dei Polignanesi?
Aggiornamento ore 16:20 – Si trovano presso la compagnia carabinieri di Monopoli i due ventenni autori del pestaggio nei confronti di Leo, il trentenne aggredito nel tardo pomeriggio di lunedì nei pressi di piazza Moro e successivamente inseguito all’interno di un esercizio commerciale, le cui telecamere filmavano l’accaduto. I due, a quanto pare, si sono presentati in caserma senza avvocati. Particolare che non contribuisce a chiarire la vicenda sulla quale grava il più assoluto riserbo degli investigatori che procedono con estrema cautela nelle indagini. Assodato che l’aggressione è effettivamente avvenuta, come documentato da Faxonline il 29 giugno, si attende di sapere qual è stata la motivazione alla base della lite. Particolare non da poco poiché potrebbe cambiare il capo di imputazione per i soggetti coinvolti nella vicenda a vario titolo.
Aggiornamento ore 11:00 – L’omofobia non c’entra. Il 38enne polignanese brutalmente aggredito lunedì pomeriggio nel pieno centro di Polignano a Mare sarebbe stato picchiato per altri motivi al vaglio dei carabinieri. I militari della Compagnia di Monopoli, diretti dal magg. Giuseppe Campione, al momento preferiscono non pronunciarsi sull’accaduto, in quanto proprio in queste ore stanno ascoltando i testimoni che hanno assistito al fattaccio dai quali sperano di ottenere elementi utili a far chiarezza sull’accaduto. Di sicuro la ferocia con cui i due balordi, di 18 e 20 anni, hanno agito, e gli altri elementi raccolti dagli investigatori non giustificherebbe secondo gli investigatori la pista “omofoba” benchè durante l’aggressione siano state proferite offese, ma non le uniche, che possano far propendere per questa ipotesi. I carabinieri lavorano per capire quale fosse la relazione tra i tre che, sembra, si conoscessero da tempo. Dalle indagini, infatti, emergerebbe un quadro completamente differente che nelle prossime ore stravolgerebbe la versione approssimativa e frettolosa dell’aggressione ad un gay. Il fatto è successo lo scorso 29 giugno quando gli aggressori hanno iniziato a picchiare il 38enne in Piazza Aldo Moro e poi l’hanno seguito, e picchiato ancora, nel negozio “Evolution Junior” dove si era rifugiato. Allontanati da una delle commesse, i due balordi sono tornati alla carica qualche minuto dopo nonostante qualche passante avesse tentato di far da paciere. La vittima, sconvolta e sotto shock, è stata condotta in ospedale, a Monopoli, ove i medici l’hanno giudicata guaribile in dieci giorni. Sia la vittima che i due aggressori, identificati grazie ai filmati del circuito di videosorveglianza dell’esercizio commerciale, sono stati ascoltati dagli inquirenti che verosilmente nelle prossime ore chiuderanno il cerchio delle indagini.
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