Dopo oltre 40 anni di onorata carriera il tenente della Vigilanza Cosimo Recchia, per tutti Mimino, lascia definitivamente l’istituto di vigilanza castellanese per andare in pensione. Quella di Mimino è stata una vita intera dedicata alla professione di vigilante, iniziata l’1 novembre del 1976, quando viene assunto dall’istituto “La Vigile”, dove lavora anche un giovane Mario Valente, che all’epoca era inquadrato come ispettore. L’anno dopo Valente fonda l’attuale istituto di Vigilanza, prendendo le licenze per operare nei comuni di Castellana-Grotte, Putignano, Noci e Mola di Bari. Mimino segue Mario, per il quale ha indossato la divisa da vigilante fino al 31 luglio 2017. In questi ultimi anni, infatti, ha continuato a lavorare con la Vigilanza con un ruolo di impiegato commerciale. Questo fino al 30 giugno scorso, quando ha raggiunto la merita e agognata pensione. Per anni Mimino è stato una figura simbolo, nelle vesti di vigilante, della città raccogliendo il testimone dal padre Achille, con il quale ha anche lavorato insieme. Come lui stesso ci ha raccontato l’istituto di Vigilanza è stato per lui come una seconda famiglia e ironia della sorte quando ha iniziato questo percorso con lui c’era il padre. Stessa sorte toccata all’istituto, dove per anni il direttore è stato Mario Valente e ora lo stesso ruolo è ricoperto dalla figlia Caterina Antonella Valente. Proprio quest’ultima, quando nel 2017 Mimino lasciò la divisa per diventare amministrativo, le consegnò una targa ricordo, sulla quale furono scritte le seguiti parole: “Al tenente Recchia Cosimo. A un uomo che con costanza e impegno ha dedicato 40 anni al proprio lavoro. A una persona sempre devota e fedele. A un collaboratore instancabile e collega onnipresente. A un comandante con i gradi ricamati nell’anima. Ti giungano i migliori auguri per il tuo futuro e un grazie sincero da parte di tutto lo staff della Vigilanza srl”. Inutile dire che negli oltre 40 anni di servizio Mimino ne ha viste tante. “Se iniziassi a raccontare quello che è successo in questi anni non la finirei più, ma per il momento tutti questi ricordi trascorsi, principalmente a Castellana ma anche a Noci, Putignano e in parte a Mola, me li porterò con me, insieme ai tanti bei momenti passati con i miei colleghi e con le altre forze dell’ordine. Non nascondo che in queste settimane si sono avvicinati anche altri istituti o privati che volevano farmi continuare a lavorare in forme più o meno continuative, ma ho ritenuto che sia arrivato il momento di smettere definitivamente e dedicarmi completamente alla mia famiglia e in modo particolare ai miei nipotini”.
Mimino Recchia in pensione
© Riproduzione riservata 05 Luglio 2021
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