aggiornato il 24/01/2025 alle 15:40 da

Le condanne definitive dell’operazione “Eclissi”

CASTELLANA E PUTIGNANO – I carabinieri della Compagnia di Monopoli hanno eseguito cinque ordini di carcerazione emessi dalla Procura Generale della Corte di Appello di Bari (ufficio esecuzioni penali), nei confronti di altrettante persone colpite da sentenze definitive di condanna per gravi reati commessi tra il 2018 e il 2020. Le persone interessate dai provvedimenti operavano nei comuni di Castellana Grotte, Polignano a Mare e Putignano. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bari e condotte in diverse fasi, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, attività tecniche, nonché supportate da diverse dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno consentito, già nel luglio del 2020, di eseguire sei provvedimenti cautelari. L’inchiesta, convenzionalmente denominata “Eclissi”, ha contestato, documentandole, le diverse attività illecite del citato sodalizio che gestiva la piazza di spaccio di Castellana Grotte mediante l’acquisto di ingenti partite di cocaina che venivano poi immesse sul mercato al prezzo fisso di 80 euro a dose. L’attività di indagine aveva consentito di accertare che Pirrelli Franco, classe 79, a capo del sodalizio, ripartiva i compiti fra i sodali, stabiliva l’ammontare degli stipendi e individuava le basi operative del gruppo, continuando a esercitare la propria leadership anche nei periodi di carcerazione tramite ordini veicolati ai familiari e, in particolare, alla moglie Palmisano Barbara, 1980, divenuta sua “portavoce” con l’incarico di risolvere le problematiche gestionali fra i sodali. Il canale di approvvigionamento era rappresentato da Pesce Marco, 1981, considerato elemento di spicco della criminalità di Putignano, comunque non risultato intraneo al “sodalizio”, che riforniva l’organizzazione con partite di cocaina da un chilogrammo dal valore di 40.000 euro, le quali, una volta tagliate e immesse nel mercato, potevano fruttare fino a 100.000 euro, versando comunque al Pirrelli una quota mensile di 6.000 euro quale provento dell’illecita attività. Veniva altresì documentata la notevole disponibilità di armi e munizioni che il gruppo deteneva come deterrente nei confronti di altri sodalizi rivali: nel corso di diversi interventi, i carabinieri hanno sequestrato una pistola mitragliatrice modello Skorpion calibro 7,65, una pistola Beretta modello 81 calibro 7,65 e una pistola marca Browning calibro 6,35, nonché 150 cartucce di vario calibro. Le armi e lo stupefacente venivano occultati all’interno di involucri interrati oppure nascosti nei muretti a secco siti lungo la pubblica via. Fra gli ulteriori traffici illeciti del gruppo rientrava anche quello della ricettazione di autoveicoli rubati: nel corso delle attività i militari hanno scoperto un deposito nel quale erano occultati targhe di auto e componenti meccaniche di varie marche per un valore di euro 40.000 euro circa, nonché l’acquisto di un’Alfa Romeo Giulietta provento di furto. Le pene inflitte oscillano tra i 6 e i 14 anni di reclusione, per un totale di 48 anni di carcere. L’elenco delle condanne. Pirrelli Franco (1979), cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 14 e giorni 4 di reclusione; Pesce Marco (1981), cumulo delle pene con contestuale ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 14, mesi 5 e giorni 13 di reclusione; Manelli Gianfranco (1975), ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 8 di reclusione; Gentile Pasquale (1983), ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 6, mesi 1 e giorni 10 di reclusione; Palmisano Barbara (1980), ordine di esecuzione per la carcerazione per anni 6 e mesi 8 di reclusione.

© Riproduzione riservata 24 Gennaio 2025

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