Il nome dell’imprenditore Giuseppe Vinella, quale candidato sindaco per le amministrative di domenica 12 giugno, ha iniziato a circolare già agli inizi di febbraio e con il passare delle settimane ha preso sempre più quota. Quando la grande alleanza, che per sostenerlo avrebbe unito maggioranza e opposizione, sembrava ormai fatta, però, il banco è saltato e Vinella ha fatto un passo indietro. A distanza di circa un mese da quell’episodio abbiamo intervistato l’imprenditore.
Dottor Vinella, da oggi inizia ufficialmente la campagna elettorale. Solo un mese fa tutti davano per scontato che lei sarebbe stato l’unico candidato sindaco. Oggi, invece, lo scenario è profondamente diverso. Che cosa è accaduto in queste settimane?
Qualche mese fa sono stato contattato dalla quasi totalità delle forze politiche di Castellana che mi hanno chiesto di guidare una coalizione molto ampia, capace di dare risposte concrete alle istanze della città. Nonostante i miei numerosi impegni, dopo una serie di riflessioni e, per il profondo legame che ho con la nostra città, ho dato la mia disponibilità. Tuttavia per poter andare avanti ho posto delle condizioni che ritenevo indispensabili per poter raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci eravamo posti.
Quali erano queste condizioni?
Chiedevo di lasciarmi molta autonomia nella scelta di alcune decisioni. A cominciare dalle persone che dovevano essere selezionate in funzione dell’esperienza e dei curriculum. La politica avrebbe ovviamente potuto scegliere ma tra le maglie strette di una selezione che avesse come prerequisito la competenza.
E poi che cosa è successo?
E’ successo che sono prevalse le logiche politiche, che ahimè sono profondamente distanti dal mio modo di vedere e fare le cose. Non vi erano, in sostanza, le condizioni per poter garantire il successo del progetto politico.
E dunque la responsabilità di chi è stata?
A mio modo di vedere il progetto non si è concretizzato per via di una visione miope di una parte della politica “tradizionale” che non ha avuto il coraggio di mettere in discussione gli schemi per poter guardare oltre.
In che senso?
Nel senso che mi sono tirato fuori dal gioco “a chi spetta l’assessore”. Un gioco che può certamente avere un senso, lo comprendo. Tuttavia prima di parlare di assegnazione di incarichi si deve tracciare un profilo della figura che deve occupare un posto di responsabilità. Ritengo che sia il momento per la nostra città di rimettere in ordine le priorità. Prima vengono il paese e le cose da fare e poi i partiti. Solo così riusciremo a ricucire l’evidente strappo tra i cittadini e la politica. Credo che sia il momento di accendere i riflettori sul futuro della nostra comunità.
Le sarebbe piaciuto fare il sindaco?
Se posso essere sincero, ne sarei stato orgoglioso. Non mi spaventavano le logiche della gestione e avevo nell’animo la volontà di mettere a disposizione tutte le mie relazioni e la mia esperienza per il bene della città. Certo, non sarebbe stato facile conciliare un impegno così importante con la mia vita professionale. Ma ci sono dei momenti nella vita in cui devi fare delle scelte con il cuore. Dunque oggi ha il cuore infranto… No, no (ridendo, ndr)… guardi è successa una cosa che non mi aspettavo. Dalle cose belle, spesso nascono cose belle.
Che cosa è nato?
Quando prendeva corpo l’idea di una mia candidatura mi ero attivato per coinvolgere un gruppo di amici che ritenevo potessero avere le qualità per poter portare avanti un progetto politico capace di portare Castellana in Europa. Un progetto ambizioso sul quale avevamo già iniziato a lavorare. Sfumata l’idea della mia candidatura ritenevo che l’esperienza politica del gruppo fosse finita. E, invece, un giorno mi hanno fatto una sorpresa. Sono venuti da me dicendomi che avrebbero voluto portare avanti le idee e il progetto politico che ci aveva uniti. E’ stato un momento davvero emozionante. Hanno deciso di chiamare il movimento Differenti per Scelta e individuato come candidato sindaco Vito Luigi Rubino. Francamente l’entusiasmo, l’onesta, la competenza e la generosità con la quale hanno deciso di mettersi a disposizione della città mi hanno colpito molto. Mi sono reso conto che dalla mia mancata candidatura è nato un seme che potrebbe, presto, diventare una pianta rigogliosa.
Una pianta che, però, per il momento può contare su una sola lista…
Sì, è stata una scelta. Con noi si vince o si perde, senza compromessi o giochi politici. Se vogliamo è un atto di coraggio che parte dalla necessità di far vincere la città e i cittadini, i quali da troppo tempo non hanno voce. Il progetto è chiaro e i candidati sono persone di indiscusso valore. E credo proprio che Vito Rubino abbia tutte le carte in regola per essere un ottimo sindaco per Castellana. Utilizza il “noi”, lei fa parte quindi della squadra… Molti chiamano il gruppo l’ex lista Vinella. Lo sa perché? Perché sono le persone che quando io ho avuto necessità di portare avanti il mio progetto politico, non si sono tirate indietro. Oggi il gruppo, nonostante io non sia più candidato, ha deciso di portare avanti quel progetto e io sono al loro fianco perché sento il progetto anche mio. E’ un gruppo che, autonomamente, ha deciso di mettersi in gioco in maniera leale e credo che meriti non solo il mio sostegno ma quello dell’intera città. In caso di vittoria sarebbero cancellate le logiche delle spartizioni e si aprirebbe una pagina nuova per Castellana, grazie a un’azione di governo del paese animata dal riconoscimento delle competenze. Differenti per Scelta significa che mentre in genere la politica parla e fa comizi, noi ascoltiamo. Pensiamo e poi agiamo. Sono convinto che molta gente che non avrebbe votato andrà alle urne per sostenere Vito Rubino.
Come sono i rapporti con le altre coalizioni?
Devo dire molto buoni. C’è stato sicuramente qualche momento di tensione. Tuttavia, vede, abbiamo impedito sul nascere che il rapporto nel medio e lungo periodo si deteriorasse portando un danno alla città. A loro auguro di cuore di vivere una campagna elettorale serena e che possa essere animata da un dibattito onesto e leale nell’interesse della città per la quale io sarò sempre pronto a fare la mia parte.
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