CASTELLANA – Come anticipato l’assessore Rinaldi ha rifiutato la delega alle finanze che, di fatto, per il momento resta nelle mani del primo cittadino. Un’altra gatta da pelare, quindi, per il sindaco Tricase che non riesce ad uscire dal pantano nel quale da diversi mesi è piombata la sua maggioranza. Se da un lato ha accontentato i ribelli, dall’altro ha irretito Rinaldi e i consiglieri comunali del suo gruppo forzista di riferimento (Dellarosa e Cortese), fino a qualche settimana fa fedelissimi al sindaco. Più morbide e possibiliste appaiono, invece, le posizioni dell’ex ribelle Barletta e di Lanzilotta, mentre resta critica quella di Massimiliano Miccolis e dell’Udc, che fino a prova contraria rimane il partito del sindaco.
Il tormentato rimpasto, quindi, non ha portato in dono l’annunciata e sperata schiarita: Tricase ha recuperato i sette ribelli, ma rischia di perdere almeno tre “contro-ribelli”. In politica i numeri sono sempre importanti (7 è maggiore di 3), ma la crisi, di fatto, resta aperta e potrebbe incancrenirsi da un momento all’altro. Una crisi gestita male e chiusa peggio dal sindaco che sull’altare della benedetta bretella (“o si fa o andiamo tutti a
casa”) ha “sacrificato” chi gli era stato fedele finora. Un suicidio? Sarà il tempo a dirlo. Se si approva la bretella e si porta a termine il mandato avrà vinto lui, indipendentemente dalla sua eventuale ricandidatura (per la quale almeno in questo particolare momento sembrano non esserci le condizioni). Se salta la bretella, invece, la sconfitta sarà palese così come la possibilità di andare a casa prima del tempo.
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