“Armir, ritorno dall’oblio” è un gruppo impegnato, a scopo non lucrativo, nella ricerca di soldati caduti e dispersi nella campagna di Russia, nel recupero dei militari e nel ritrovamento dei cimeli posseduti dai soldati. L’obiettivo di Armir è quello di regalare i cimeli dei militari reduci di guerra alle rispettive famiglie, oltre che affiancarle nell’eventuale ricerca di informazioni sulle gesta e sulla caduta del loro parente arruolato in guerra. È questo lo scopo che ha spinto Roberto Venturini, membro degli alpini di Rivignano Teor, in Friuli, collaboratore del gruppo Armir, lanciare un accorato appello alla ricerca dei discendenti del soldato reduce di guerra, Antonio Brescia, figlio di Leonardo e di Race Lucrezia, nato ad Abidona nel 1912. Roberto ha voluto trasmettere l’appello anche ai cittadini di Conversano perché nella nostra città sono presenti alcune famiglie di cognome Brescia. Armir è attualmente impegnato anche nella ricerca dei discendenti di altri due reduci di guerra originari di Bari e provincia, Auciello Ruggiero, figlio di Mario e di Cirago Elena, nato a Barletta nel 1911 e Panarale Vincenzo, figlio di Giuseppe, nato il 5 gennaio del 1912 a Bari. Il gruppo “Armir”, con la sua fondatrice e coordinatrice Enia Accettatura, persegue l’obiettivo di restituire alle famiglie d’origine dei soldati caduti o dispersi in guerra i cimeli ritrovati sui campi di battaglia, così com’è avvenuto per il soldato Brescia e per tanti altri militari la cui storia si è intrecciata con quella di Enia e del suo gruppo. L’unica finalità del gruppo Armir è far sì che l’ultimo ricordo dei soldati reduci di guerra, il loro cimelio, possa ritornare nelle mani della propria famiglia, escludendo, totalmente, qualsiasi fine lucrativo. Lo scorso mese il gruppo Armir ha, anche, pubblicato un libro intitolato “Armir, il ritorno dall’oblio” dedicato alla ricostruzione della storia di trentaquattro militari italiani che fecero parte della ARMIR, Armata Italiana in Russia. La ARMIR partì per la campagna sovietica nel 1941. Durante la spedizione, molti militari persero la vita, lontano dai propri affetti, nella fredda Russia, è questa la motivazione per cui Enia Accettatura, con il suo gruppo, si è dedicata alla ricostruzione della storia dei trentaquattro soldati dispersi e caduti in guerra, così che la famiglia d’origine possa godere di un loro ultimo ricordo.
Si cerca la famiglia del reduce Brescia
© Riproduzione riservata 08 Marzo 2022
Non ci sono commenti, di la tua qui sotto!