Una settimana in seminario per venti ragazzi e ragazze dei licei Simone Morea e San Benedetto. Un’esperienza in cui hanno potuto conoscere e vivere le attività e la vita dei seminaristi.
Da martedì 2 maggio a sabato 6 maggio, i giovani che hanno aderito al progetto si sono confrontati con la vita all’interno del Seminario della Diocesi Conversano Monopoli.
Preghiera del mattino, lezioni a scuola, pranzo comunitario, studio collettivo o privato, lezioni di catechesi nel tardo pomeriggio, giochi e attività sportive, preghiere per concludere la giornata. Mercoledì sera per esempio sono state organizzate partite di pallavolo e calcetto. Il Vescovo Giuseppe Favale, che ha dato il proprio consenso a questa proposta, ha anche fatto visita agli studenti che hanno voluto aderire a questa esperienza.
L’idea è nata dal confronto tra don Pierpaolo Pacello, rettore del seminario, il vicerettore don Tommaso Greco e l’assistente spirituale don Stefano Mazzarisi, insieme ai seminaristi e ai professori delle due scuole superiori aderenti. Hanno partecipato all’organizzazione di questa esperienza anche i due dirigenti scolastici Angela Borrelli e Francesco Gentile.
In realtà i ragazzi che avrebbero voluto aderire erano anche molti di più. Tra i sessanta e i settanta adolescenti. Si è preferito però, per ragioni organizzative e possibilità di accoglienza nella struttura, di porre per quest’anno un limite di venti partecipanti. L’anno prossimo invece potrebbe essere possibile, organizzando più settimane, magari dare la possibilità a più ragazzi e ragazze di svolgere questa esperienza.
Il progetto si è rivolto agli studenti del terzo, quarto e quinto anno di superiori. Fascia d’età dai 16 ai 19 anni. L’obiettivo è riflettere sul proprio futuro, sui propri sogni. Il titolo del programma è stato dunque: “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”. Una frase resa famosa da una canzone di Luciano Ligabue.
Spiega Don Pacello: «Questo tipo di iniziativa va nella direzione di quello che è il vero obiettivo del Seminario. Un luogo formativo, che aiuta i giovani a fare discernimento vocazionale, cioè a riflettere sul loro futuro. Tra coloro che partecipano all’iniziativa ci saranno anche alcuni che magari si pongono domande su un possibile percorso di consacrazione, ma è solo una delle possibili vie. Inoltre il nostro è un tentativo di collaborare con chi si occupa quotidianamente dell’accompagnamento e dell’educazione degli adolescenti».
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