CONVERSANO – Anche i ladri si adattano ai tempi, escogitando marchingegni e idee innovative per gettare sul lastrico ignare vittime. Il malcapitato protagonista della storia che stiamo per raccontarvi è il conversanese Donato Cicorella, che, due anni fa, nel 2010, ha scoperto di non poter aprire la partita Iva perché ce n’era già una intestata a suo nome. Di lì è iniziato un calvario che l’ha portato a scoprire di essere stato truffato per due anni da un uomo residente a Fara Olivana con Sola, come si evince dalla partita Iva aperta presso la Camera di Commercio di Bergamo, un 56enne sedicente informatico che acquistava merce a nome del povero Donato e non la pagava. Cicorella, così, si è visto recapitare ingiunzioni di pagamento, bollette e sanzioni per contributi Inps e Inail mai versati e negare dalle banche l’accesso ai finanziamenti per la sua attività di artigiano. Finalmente, dopo due anni, il truffatore è stato identificato, dopo le tante querele intentate dal malcapitato conversanese. Si tratta di un omonimo individuato dalla procura di Bergamo, che avrebbe origini nella nostra città, dove risiedono anche alcuni parenti. Il truffatore è ora stato rinviato a giudizio, mentre il povero e vero Cicorella può finalmente essere sicuro di non doversi sempre guardare le spalle. (foto di repertorio)
Donato Cicorella, identificato il ladro d’identità
© Riproduzione riservata 30 Novembre 2012
Non ci sono commenti, di la tua qui sotto!