Questa nomina gli è stata conferita non solo per l’impegno profuso nell’ultima tornata elettorale, che lo vedeva impegnato nelle elezioni regionali dello scorso aprile, ma anche e soprattutto perché Saverio Di Palma risulta essere tra gli imprenditori agricoli più attivi della nostra provincia avendo specifiche competenze nella produzione, nella commercializzazione e nella esportazione in tutta Europa dei prodotti agricoli.
“L’incarico di responsabile nel quadro direttivo dell’Udc provinciale, ai settori produttivi e agricoltura, mi gratifica particolarmente perché si apre per la prima volta la possibilità di far sentire la propria voce al di fuori dei circuiti prettamente produttivi/commerciali interessando delle problematiche anche il livello politico che molte volte le sconosce. Infatti il mio primo impegno sarà quello di interloquire con i riferimenti regionali e provinciali dell’Udc ai quali intendo sottoporre le criticità sempre più stringenti sul settore, in modo tale da concordare con loro appositi interventi anche se del caso legislativi, nelle sedi opportune. Innanzitutto sottoporrò loro, al fine di far arrivare questa voce nelle sedi istituzionali, quelle che sono le problematiche che investono il mondo agricolo al sud. In particolare chiederò la tutela dei prodotti (denominazione di origine protetta, con certa tracciabilità e controllo), degli agricoltori, abbandonati dalle istituzioni che continuano ad opprimerli anche fiscalmente, senza tener conto dei problemi di concorrenza delle nazioni mediterranee oltre che di quelli climatici che gli stessi devono quotidianamente sopportare. Intendo pertanto rappresentare la peculiarità del mondo agricolo e della piccola e media impresa ad esso collegata la quale si pone come una realtà del tutto atipica agli altri settori dell’artigianato e dell’industria. Sull’argomento chiederò che venga aperto un tavolo di concertazione nel quale oltre alle categorie direttamente interessate, intervengano le parti politiche e le organizzazioni. L’intento è quello di riavvicinare la politica a questo settore sempre più bistrattato, ne è esempio l’abolizione dei fondi Fas propinata da questo governo Berlusconi che converge sempre più verso le richieste della Lega Nord e degli agricoltori settentrionali, dimenticandosi di fatto del sud. Le scelte politiche nordiste di questo governo hanno creato serissimi problemi agli agricoltori del sud con conseguenze devastanti nel settore. L’occupazione al sud può e deve ripartire anche attraverso l’agricoltura che già oggi, seppur stagionalmente, occupa un enorme numero di lavoratori, quasi tutti disoccupati. Ma si può e si deve fare di più, la rinascita di un intero territorio deve passare necessariamente dall’agricoltura, ma per fare questo c’è bisogno che gli organi politici ascoltino le nostre richieste, dando risposte e risultati immediati”.
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