Giovanni Cavallo definisce il sup, “la sua salvezza”. Un’ancora a cui si è stretto nel momento più buio della sua vita, diventando prima una grande passione, una missione quotidiana, poi anche un’attività lavorativa. Di quelle per cui non diventi “miliardario”, ma che ti arricchisce dentro e fuori tra sport, natura e rapporti umani veri e sinceri. Il conversanese Giovanni Cavallo insieme al suo socio di Rimini Marco Carloni da 19 mesi gestisce Pirati Adventure & FreeXperience e 365 giorni l’anno organizza corsi di sup, escursioni in sup e canoa, esperienze in bici, visite guidate nel nostro territorio. Dal mare di Monopoli e Polignano alla Valle d’Itria arrivando anche alle coste delle Ionio e oltre. Un’attività nata per caso, durante uno dei momenti più difficili della sua vita. “Io vivevo da solo a Rimini da quando avevo 21 anni dove lavoravo nel settore dell’intrattenimento. Ho creato dei miei brand che hanno riscosso un grosso successo. A giugno 2022 un episodio personale però mi ha portato nel baratro. Stavo tentando di lasciare tutto quello che avevo creato a Rimini, mettendo in vendita qualche brand. Lavoravo nel settore dell’intrattenimento, ma con un grande peso sul cuore- racconta a Fax. A luglio 2022 sono tornato a Conversano in vacanza. Venendo qualche weekend al mese trovavo del benessere, senza fare nulla di eclatante, ma facendo la vita che facevo qui da adolescente. A settembre un mio amico mi prestò il suo sup e iniziai a praticare il sup da seduto, come se fosse una canoa. Nel primo momento in cui entrai in acqua da seduto, iniziai a visitare la costa. La costa di Polignano prima e il giorno dopo, la costa di Monopoli, cose che in vita mia non avevo mai fatto. In quel momento mi resi conto che quello per me era una terapia che piano piano poteva veramente aiutarmi a riprendermi quella luce di cui avevo bisogno. Da solo iniziai ogni giorno ad usare il sup o uso kayak e mi avventuravo per le coste di Polignano e Monopoli. Quando mi accorsi che mi dava un beneficio personale, iniziai a condividere quello che io facevo con le persone che a inizio settembre/ottobre trovavo in spiaggia vicino a me. Proponevo di fare gratuitamente il giro, ovviamente da seduti, lungo la costa. Piano piano la gente si univa. A novembre con il passaparola, aprimmo la pagina Instagram. C’era chi portava la focaccia, chi da bere, io portavo il sup, qualcun altro le pinne. Si era creata questa ciurma che era una comunità di appassionati che voleva trascorrere insieme due ore di tempo. Lì ho capito che se è ha salvato me poteva essere d’aiuto a qualcun altro”. Così Giovanni che ha iniziato a praticare sup anche in piedi, rendendosi conto dei vari pericoli di questo sport e volendo comunque trasmettere la sua passione agli altri, ha deciso di formarsi per diventare un istruttore di sup. “Mi sono reso conto che affrontare quello sport, in piedi, è molto pericoloso. Quindi il mio primo passo è stato prendere il mio primo brevetto presso l’Accademia, Sup Italia Academy perchè volevo imparare bene io affinchè chi si avvicinasse a livello di sicurezza, di tecniche, i giusti consigli per affrontare lo sport senza farsi male e senza far male ai natanti- continua. Quello è stato lo switch vero che ha portato a far si che quella passione diventasse una piccola professione per ripagare le spese. Ho subito rinnovato il brevetto di salvataggio che ho dal 2012. Ho abbinato il primo brevetto dell’Accademia e da lì abbiamo aperto la pagina google. In quel caso potevo già offrire o gratuitamente o a pagamento delle lezioni per adoperare il sup in 1/2/3 lezioni in maniera autonoma. Dai primi che hanno contribuito, prima era ad offerta libera perchè c’è sempre quella missione di essere gratuiti, a condividere questi piaceri che possono salvare le persone. Abbiamo iniziato con un sup in prestito, ora abbiamo 15 sup di proprietà in tre sedi: 5 a Rimini per allenamento al sup wave, 5 a Conversano per addestramento al sup rescue, 5 a Monopoli per preparazione alle gare di sup race. L’attività poi è nata a livello più organizzata con la fusione mia di Pirati Adventure a FreeXperience. Il nome richiama un po’ la voglia di esplorazione, ma anche il fatto di essere una ciurma vuol dire essere fedeli l’uno con l’altro, da questa forma di fedeltà, esplorazione e anche una vita semplice. Pirati Adventure è stato abbinato al mio socio che è di Rimini che si chiama Marco Carloni. Anche lui, bagnino di salvataggio, istruttore di surf e guida cicloturistica. L’abbinamento di Pirate Adveture e FreeXperience è nato poi questo brand con tutte le licenze e le autorizzazioni che in 19 mesi si trova su tutti i canali. Abbiamo unito la terapia che io ho trovato che faccio condividere allo sport che si avvicina, alla sua formazione di guida cicloturistica legato anche al surf. Essendo tutti e due bagnini di salvataggio, ci permette di essere itineranti perché non dobbiamo appoggiarci ad un lido attrezzato perchè la parte lifeguard la offriamo con le nostre certificazioni in maniera indipendente”. Un’attività che è cresciuta tantissimo, senza fondi o sponsor ma solo con le loro risorse, ottenendo un grande riscontro. “Dal punto di vista economico, noi finora abbiamo aperto con le nostre risorse, tra offerte e nostri risparmi, senza prendere fondi europei, sponsor. E nonostante questo a livello di presenza su YouTube, google, Instagram, senza pagare, solo con l’apprezzamento della gente, siamo i primi- spiega. Non abbiamo iPhone, facciamo video con un Opo da 200 euro. Evidentemente traspare questa nostra passione, missione. Oggi i social adoperati in maniera consapevole e trasparente, ti possono aiutare a trasformare la tua passione in una professione. Non diventerai miliardario, ma almeno recuperi le spese. Poi ci auguriamo che tra 24 mesi, Red Bull, Monster o altri brand in linea con i nostri valori ci chiediamo di collaborare, noi siamo disposti a crescere come attività. Ora siamo due istruttori più due aiutanti, ma non ci poniamo dei limiti. La nostra visione non è quella del business. La nostra visione è far sì che chi si avvicini a noi, trovi una ciurma, una famiglia con cui trascorrere delle ore piacevoli. Si può avvicinare per fare delle attività acquatiche, in bici, o anche solo per degli aperitivi per stare insieme e basta. Per passare una serata bella, si vede il tramonto dalla spiaggia. Ci piacerebbe che questo movimento cresca e possa intercettare persone che come me e come Marco nella sua storia, stanno trascorrendo un periodo non facile, possono trovare in noi qualche momento di spensieratezza. In tanti hanno dato il loro contributo gratuitamente alla crescita del nostro movimento. Il nostro canale YouTube è nato perchè siamo subentrati a Vita Centrone che aveva aperto un canale fortissimo in cui dava consigli gratuiti sulle spiagge libere di Monopoli, dove andare a mangiare, spendere bene a Monopoli e dintorni. Noi volevamo comprarlo ma lei ha deciso di regalarci il canale e le siamo grati. Quindi abbiamo preso un canale da 700 iscritti e oggi siamo 1200. In ogni settore, c’è stato sempre qualcuno che gratuitamente si è sentito un po’ parte di questa famiglia.Gratuitamente ci hanno messo delle loro qualità a nostra disposizione. Noi abbiamo delle richieste in Egitto e alle Canarie, siamo tentati nel sceglierle perchè lì c’è sempre un bel clima ma quando vedi questa forma di attenzione e affetto ci tiene radicati qua perchè non è così in altre zone. Conversano, Monopoli, Castellana sono ancora quei paesi dove c’è quella forma di aiuto amichevole. Se da un lato credo siamo un po’ indietro con i servizi al turismo, ma credo siamo molto avanti nella socializzazione familiare, accoglienza, di cuore”. Ma la particolarità di Pirati Adventure FreeXperience è che non si ferma mai. Estate ed inverno. 365 giorni l’anno. “ Noi eravamo in acqua tutti i giorni anche solo per allenarci in inverno. Siamo stati gli unici ad essere così presenti in acqua e questo ce lo dicono in tantissimi, siamo stati gli unici a portare un po’ l’abitudine che c’è nelle Canarie, a fare sport acquatici anche nelle nostre coste perchè prima di noi, e questo ne siamo certi, a parte Bari che è una città, chi faceva sport acquatici iniziava a maggio e finiva a settembre. Noi da ottobre a tuttora tra locali abbiamo avuto più di 60 local, famiglie, ragazzini, gente che è venuta da Bari, Foggia perché eravamo gli unici operativi, anche di inverno, per fare lezioni, corsi, escursioni, passeggiate, principalmente con il sup ma anche con il kayak sulla costa di Monopoli e dintorni e anche una parte dello Ionio perchè gli altri chiudevano- afferma. Ci ha premiato molto questo sforzo che abbiamo fatto, economico, ma anche fisico ma per i local siamo diventati punto di riferimento per lo meno invernale, per attività acquatiche. Siamo molto contenti perchè questo inverno abbiamo dato questa spinta e stiamo facendo capire che non serve andare alle Canarie per fare sup. Una muta acquistata dalla Decathlon, 50 euro, uno può farlo tutto l’anno. Perchè i local di qualsiasi età, dai 18 anni a 68 anni, hanno cominciato ad appassionarsi a questo sport di inverno. In 19 mesi io e Marco con Pirati Adveture e Free experience siamo il centro con più brevetti. Investiamo più tempo per la nostra formazione che sul marketing. Importante è seguire le direttive dell’accademia ossia nelle attività in mare un istruttore con un massimo di 5 clienti. Di inverno siamo presenti tantissimo sulla costa perchè non si va ad infastidire i natanti. D’inverno abbiamo delle fasce orarie più libere. D’estate visto che noi vogliamo evitare di essere interferenza con i natanti, noi facciamo le attività negli orari di poco affluenza. La mattina alle 6, all’alba, turno delle 8:00, attività sospese o quelle in bici o Valle d’Itria o Selva di Fasano, poi attività alle 18:00 e serale con illuminazione alle 21. sup illuminato sotto per illuminare il fondale, la pagaia e un caschetto con la luce. L’anno scorso siamo stati i primi. Lo possiamo fare perchè noi siamo bagnini di salvataggio, certificati Coni”. Inoltre, Pirati Adventure FreeXperience sono stati scelti come sup coach per alcuni ospiti del G7 Puglia. Un’esperienza straordinaria possibile grazie alla loro grande preparazione e professionalità. “A livello mio personale, questa missione è servita – conclude Giovanni- non solo a creare nuovo brand a cui tutti posso avvicinarsi con quote molto piccole, ma anche ad essere più presente nel mio territorio e devo ammettere che le sensazioni che vivo qui tra Monopoli o itinerante sul litoraneo dello Ionio non le vivo a Rimini. Ma soprattutto a me personalmente mi ha ridato una forza che ha anche fatto crescere il brand delle attività di intrattenimento. Non solo non ho più venduto quei brand, tre brand, ma quei brand sono cresciuti. Quindi per me è stata un po’ la salvezza sia da quel punto di vista dove siamo stimolati, facciamo un sacco di eventi a tema pirati dei Caraibi, nei centri commerciali, per feste private, per compleanni, nelle piazze. Ora sono passati 19 mesi, ma già nei 12 mesi io mi sono trovato da essere in un buco nero a volare sull’acqua perchè le attività che faccio sull’acqua ti danno la sensazione, almeno a me, ma a molti, di volare sull’acqua. E sono stato salvato io e credo che può essere una terapia per chiunque abbia bisogno”. Angelica Acquaviva
Dal buio alla luce grazie al sup
© Riproduzione riservata 12 Luglio 2024
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