GIOIA – La nostra mozzarella, da oggi anche detta “Treccia della Murgia dei trulli”, patrimonio da difendere. Il marchio di denominazione di origine protetta, in questo senso potrebbe voler dire molto nell’ottica della salvaguardia della genuinità di un prodotto che soprattutto nell’ultimo periodo ha subito incursioni estere tali da confondere anche il consumatore. Il Gal terra dei trulli e del Barsento, gruppo di azione locale, ha come obiettivo proprio quello di far in modo che la comunità europea presto possa determinarsi in modo da poter conferire alla treccia il marchio dop. Attraverso sovvenzionamenti volti proprio al conseguimento di questo obiettivo, lunedì sera a margine di un incontro organizzato dal Gal a Gioia, si è stabilito che sarà la Cooperativa Allevatori Putignano a farsi portavoce di questa istanza sino a divenire una sorta di trait d’union tra produttori, trasformatori e caseari. Perché se di rilancio del prodotto e dell’economia territoriale legata a quello stesso prodotto si vuol parlare, è opportuno che prima si trovi la quadra tra questi tre elementi di un sistema complesso. Da qui la volontà, espressa nel corso dell’incontro dal presidente del Gal Stefano Genco, di dar vita ad un consorzio. I sette comuni che compongono il gruppo d’azione locale, con la possibilità di estendere la cosa ad altri della zona comunque legati a questo tipo di attività, avranno nei prossimi mesi il compito di avviare una fase di dialogo proprio tra le tre categorie, per la composizione di un unico gruppo di lavoro, di un prodotto unico ma di altissima qualità a marchio dop. In questo senso anche Gioia si sta muovendo. Non è infatti nuova la volontà di poter creare un consorzio tra gli allevatori ed i caseari locali. In questi mesi il lavoro dell’assessorato alle attività produttive tramite il suo rappresentante, Franco Giordano, volge proprio nell’ottica di favorire questo accorpamento in modo che si possa arrivare a produrre mozzarella gioiese con latte delle nostre terre e dei nostri allevatori. Un prodotto di qualità in cui la tracciabilità degli elementi che lo compongono, diventa essenziale. In questo senso però la comunità europea ha già espresso il proprio veto ma i produttori non hanno intenzione di mollare.
Il Gal a difesa della nostra mozzarella
© Riproduzione riservata 30 Ottobre 2010
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