GIOIA – Parte con una breve introduzione di Piero, ragazzo della comunità “Fratello Sole”, la prima serata di “Pane e Coraggio”, rassegna cinematografica che vede la collaborazione dell’Arci Lebowski con la comunità “Fratello Sole”- La parola è passata poi a Giuseppe Procino, che ha mostrato quelli che sono gli aspetti puramente tecnici del film “Cose di questo mondo”, come ad esempio, il fatto che, pur essendo stato pensato prima dell’11 Settembre, sia stato realizzato con quasi un anno di ritardo, alla luce della tragedia delle Torri Gemelle e delle questioni legate al terrorismo afgano. La pellicola racconta una storia al contempo interessante e cruda, quasi si trattasse di un documentario, finalizzato a mostrare quanto sia difficile per un immigrato il viaggio verso “una vita migliore”. Terminato il film, ha avuto inizio il dibattito, partendo da un brevissimo intervento di Rosanna D’ Aprile, presidente del centro d’ascolto “Dal Silenzio…alla Parola” che ha preferito lasciare spazio alla testimonianza di Adriano, un responsabile della Caritas. Egli ha raccontato della sua amicizia con un ragazzo rumeno, al quale ha fornito il suo aiuto al ragazzo, superando ostacoli e reticenze. Ora quest’uomo vive al Nord, ha tre figli di cui uno di nome Adrian. L’altra testimonianza è stata quella di un ragazzo afgano che ha dovuto viaggiare clandestinamente, proprio come il protagonista del film. Qui in Italia ha trovato degli amici e grazie al “Centro d’Ascolto” è riuscito a sua storia risale a qualche anno fa. Un modo, quindi, non solo per seguire un cinema differente da quello delle proposte commerciali, al quale troppo spesso veniamo “sottoposti”, ma anche per creare un costruttivo dibattito.
L’Arci Lebowski presenta la rassegna Pane e coraggio
© Riproduzione riservata 10 Dicembre 2010
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