GIOIA – L’ospedale “Paradiso” ogni giorno che passa perde sempre più pezzi. E’ ancora da metabolizzare la notizia secondo la quale ci sarebbe l’intenzione di trasferire alcune attrezzature a Putignano che già un’altra nube minaccia tempesta. Pare infatti che nei giorni scorsi la direzione del “Paradiso” avrebbe comunicato ai medici, agli specialisti e agli infermieri in attività presso i poliambulatori di sospendere le agende a partire dal mese di gennaio. Questo vorrebbe significare che dal 1° gennaio del prossimo anno non potranno più né essere prenotate e quindi neanche essere effettuate visite negli ambulatori di ortopedia per esempio, oppure in quello di chirurgia vascolare, gastroenterologia. Ma la lista è più lunga. Una brutta notizia quindi che si aggiunge a quella circolata qualche giorno fa secondo la quale ci sarebbe l’intenzione di voler trasferire alcune attrezzature dal “Paradiso” al nosocomio putignanese dove pare si stiano concentrando tutte le attenzioni e gli sforzi della direzione sanitaria. Appresa la notizia l’Osservatorio permanente sulla sanità ha immediatamente informato l’allora sindaco Piero Longo concordando insieme come intervenire. E’ stata così inviata una lettera al dott. Domenico Colasanto direttore di presidio e al dott. Domenico Labate direttore sanitario del “Paradiso”. Nella missiva intanto si palesa la necessità di trovare conferma ad una voce circolata: quella secondo cui lo stesso dott. Labate accompagnato da alcuni medici dello stabilimento ospedaliero di Putignano nei giorni scorsi avrebbe effettuato un giro nel locale nosocomio esprimendo poi la volontà di trasferire alcune attrezzature presenti al suo interno in quello di Putignano. “Non sono a conoscenza se tale mossa sia l’esecuzione di un ordine venuto dai vertici Asl o si tratti di un’iniziativa personale – scriveva Piero Longo – ma vorrei fare presente che tra queste attrezzature sono compresi: una colonna videolaparoscopica donata dal comune di Gioia del Colle, acquistata con fondi del suo bilancio e finalizzata a servire esclusivamente per l’ospedale “Paradiso” e un mammografo donato da un istituto di credito di Gioia, esclusivamente per servire i fruitori dell’Ospedale di Gioia”. La lettera si concludeva con la richiesta di un incontro con i vertici sanitari. Richiesta che dopo la caduta di Longo sarà anch’essa caduta nel vuoto. Una ragione in più perché la città si assuma il compito di vigilare su quanto stia accadendo e su quello che peggio ancora potrebbe accadere, senza demandare il tutto solo all’Osservatorio oppure alla politica.
Da gennaio si fermano anche gli ambulatori
© Riproduzione riservata 04 Novembre 2011
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