GIOIA – La storia locale come parte integrante della “Grande storia”, macchiata di lotte del movimento bracciantile, antifascismo, delusioni e speranze della Puglia nelle contraddizioni del 900. E’ quanto concerne la vita di Vito Nicola Capozzi, antifascista gioiese e personalità di rilievo del socialismo pugliese, raccontata con altrettanta passione da Ermando Ottani. Le vicende sono descritte nell’opera “Socialismo e antifascismo a Gioia del Colle Nicola Capozzi” (Suma Editore). L’ autore, insegnante di storia e filosofia presso il Liceo Scientifico “Sante Simone” di Conversano, ci ha parlato della genesi del libro.
Come nasce quest’ opera? “Il libro si inserisce nella linea di ricerca portata avanti dall’ Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea “Tommaso Fiore”. Assieme al prof. Vito Antonio Leuzzi e al prof. Giulio Esposito, ho deciso di realizzare questo progetto, ritenendo che la riscoperta e la narrazione delle comunità locali e delle storie individuali costituiscano lo strumento più adeguato per l’indagine storiografica. Figure come quella di Capozzi hanno saputo interpretare e dare voce alle esigenze di un’Italia povera e dimenticata, lottando con coraggio contro il fascismo per l’affermazione di una reale democrazia, senza temere di dover pagare le conseguenze più dolorose di questa scelta. Tutto ciò vale soprattutto in questo momento storico, in cui chi alza la voce sembra farlo solo per perseguire interessi personali. Recuperare la memoria storica della vita di Nicola Capozzi ricorda alle nuove generazioni che sono gli ideali di giustizia e solidarietà sociale a dare senso e significato alla storia di una comunità”.
Da dove deriva la sua passione per la scrittura? “La passione per la ricerca, la scrittura e la lettura, mi caratterizza da sempre. Ringrazio chi mi ha offerto suggerimenti, critiche, consigli, aiuti: un ringraziamento particolare lo rivolgo al figlio Enzo e ai familiari di Vito Nicola Capozzi, che mi hanno aiutato, con partecipazione emotiva e pazienza, a ricostruire un pezzo importante della storia di Gioia e della nostra terra”.
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