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Le “Sette Settimane” di Nina Nicastri

GIOIA DEL COLLE – In occasione della 81ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stato presentato il cortometraggio “Sette Settimane”, diretto da Enrico Acciani. Il corto, girato interamente in Puglia e ambientato in una periferia del Lazio, ricostruita per l’occasione, affronta un tema delicato e attuale: la libertà di scelta di una donna di fronte alla decisione di interrompere una gravidanza. Nel cast Nina Nicastri, giovane attrice protagonista, originaria di Gioia del Colle, Cecilia Napoli, Mariapia Autorino, Giglia Marra e Giorgia Remediani, con la partecipazione di Giorgio Consoli. La produzione è stata curata da Rocco Anelli per Intermezzo srl e Roberto Gambacorta per RioFilm srl, in collaborazione con Liminal Space. Ispirato a una storia vera raccontata al regista da un’amica, “Sette Settimane” è in parte romanzato, ma conserva la sua cruda veridicità. Il titolo si riferisce alle nove settimane disponibili per decidere se proseguire o meno una gravidanza. «La scelta del numero sette è stata dettata probabilmente dalla sua musicalità», spiega a Fax Nicastri. La protagonista, la 31enne gioiese, non è solo un’attrice, ma si distingue anche come dj e ballerina. Il nome “Nina” deriva dalle sue due nonne, entrambe chiamate Anna, che da bambina affettuosamente chiamava così. A 18 anni si è trasferisce a Milano e, dopo aver coltivato il sogno di ballerina sin dall’età di 4 anni e aver frequentato l’Accademia di danza MASS, capisce che la sua vera passione è la recitazione. Diplomata all’Accademia dello Spettacolo principalmente come ballerina, la svolta arriva durante le riprese di un cortometraggio in Puglia. Nel 2018 viene scelta come danzatrice per un ruolo all’interno del corto “Dagli occhi dell’amore”, regia di Adelmo Togliani, ma subito scopre il desiderio di dedicarsi esclusivamente alla recitazione. Da allora, Nina continua a crescere nel mondo del cinema e, durante la pandemia, intraprende anche la carriera da dj, imparando da autodidatta. Nina ci parla con gratitudine dei suoi genitori, che l’hanno sempre supportata nelle sue scelte: «Ho provato a studiare Scienze della Comunicazione a Roma, ma ho capito subito che “non era il mio mondo”. Mio padre e mia madre sono sempre stati felici, se io lo ero. Mi hanno appoggiata in tutto». Il suo primo ruolo da protagonista è nel cortometraggio “Immacolata” di Pasquale Coletti, girato in Puglia, ed è in programma l’uscita di un altro cortometraggio in cui ha recitato il ruolo di attrice principale. «Sono molto ambiziosa – continua Nicastri – mi piacerebbe girare un vero e proprio film, magari proprio in Puglia, che resta sempre la mia casa, anche se ad oggi mi sento più “una donna di città”. Ho la necessità di tornare a Roma dopo delle brevi visite ai miei familiari e amici pugliesi. Adesso mi concentro su quello che voglio: recitare. I sogni lasciamoli nel cassetto». L’attrice descrive le riprese di “Sette Settimane” come un’esperienza intensa, definendo il cortometraggio “viscerale” e incentrato su un tema spesso considerato tabù nella società: l’aborto. «Se ne parla poco, la gente ha paura di essere giudicata. La donna deve sentirsi accolta e non additata nella sua scelta – dichiara. Insieme al regista Enrico Acciani, con cui ho scritto il soggetto, abbiamo voluto raccontare questa esperienza in maniera sensibile, senza schierarci. Mostriamo il percorso interiore di una donna che si trova a dover prendere una decisione del genere. La protagonista, Luna, è rimasta sola nel prendere questa decisione. È un personaggio sensibile, ma molto forte. Ci vuole tanta forza per affrontare una situazione del genere». Il cortometraggio non pretende di dare risposte definitive su un tema delicato come l’aborto. Nina chiarisce: «Non c’è una risposta giusta o sbagliata, bisogna trovarsi nella situazione. Anche l’uomo ha un ruolo importante quando sceglie di prendersi le proprie responsabilità. La decisione sarebbe bene prenderla in due e non lasciare mai da sola la ragazza. Dipende dalla situazione, ma non andrebbe generalizzato. La scelta deve essere condivisa, ma va ricordato che il corpo è della donna». Per Nicastri, l’esperienza del corto ha portato una maggiore consapevolezza sull’argomento e ha sottolineato l’importanza di parlarne apertamente: «Ogni donna deve guardarsi dentro e prendere la decisione che sente giusta per sé. Quando si è soli è più estenuante». L’attrice ha inoltre evidenziato quanto siano fondamentali l’educazione sessuale e la prevenzione, auspicando che i giovani vengano informati correttamente su una sessualità sicura. Uno degli aspetti notevoli di “Sette Settimane” è che sia il cast che la troupe sono composti principalmente da giovani under 35, molti dei quali pugliesi. Nina ha lodato la professionalità del regista Enrico Acciani e del produttore Rocco Anelli, elogiando il loro lavoro nel dare vita a un cortometraggio così sensibile e realistico. Il corto verrà distribuito da Premier Film. La gioiese conclude raccontando l’origine del nome della protagonista, Luna: «Doveva chiamarsi Elena inizialmente, poiché mia madre voleva chiamarmi così, ma durante la scrittura del soggetto abbiamo notato come non fosse congeniale per la protagonista. Io sono ossessionata dalla Luna, ho un tatuaggio su di essa ed è un nome che vorrei dare alla mia futura figlia. Così la scelta è stata semplice, ma non banale. Luna è un nome da ricordare».

© Riproduzione riservata 11 Settembre 2024

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