GIOIA – Racconta di vento che scompiglia i capelli e acqua scrosciante e fluttuante, emozioni e natura si confondono e si esplicano nei versi di Emanuele Savasta, giovedì 3 febbraio presso “Spazio Unotre”. Il giovane Emanuele, siciliano d’origine, appassionato di fotografia, musicista e scenografo, é autore della premiata raccolta “A vele spiegate” (2002). “Sono convinto che la poesia sia metrica, strofa, regola-ha dichiarato Emanuele- Ormai il verso libero è di tutti”. Opinione contestabile, alla quale segue la spiegazione relativa alla genesi dei suoi versi: “Sono dedicati a Salvatore Certo, anziano artigiano del profondo Sud siciliano. Nonostante fosse molto malato non perdeva occasione per lavorare, scrivere poesie e appunti in latino e in greco”. Emanuele parla e scrive d’amore: “Vidi una donna che parlava sottile e di luce”, “…in andirivieni torni e ritorni ad amarmi…” , “…ti ho trovata per strada in un gesto veloce, fra le donne come te…”, ma anche di paesaggi naturali: “Su questa pietra si sorge ancora il segno del passato, tutto ancora scorre, scorre acqua…”. In maniera altrettanto naturale si muove la mano di Valerio Pastore, che disegna, usando la tecnica della digital painting, boschi, paesaggi illuminati dalla luna, profili di donne, portando in immagini, le parole delle poesie. Fra una lettura e l’altra le note del pianoforte a cura del giovanissimo Matteo Notarnicola. Alle pareti le opere di Giovanni Carpignano.
Emanuele Savasta, emozioni ed immagini del profondo sud
© Riproduzione riservata 04 Febbraio 2011
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