GIOIA – Leonardo Dongiovanni, Vito Paradiso e Giuseppe Tuccillo hanno incontrato il Commissario in un momento diverso rispetto alla maggioranza. La rottura è tale da non aver reso opportuno organizzare le cose diversamente. D’altronde “traditori e traditi”, per dirla alla Piero Longo, difficilmente avrebbero potuto fare gruppo. “Il Commissario ha voluto innanzitutto conoscere le motivazioni per cui noi tre non abbiamo più voluto appoggiare la maggioranza – spiega Dongiovanni – e abbiamo precisato che si è trattato di una contestazione che durava da più di un anno e che si basava su aspetti amministrativi su cui non c’era più condivisione e non su capricci politici. Abbiamo parlato della questione del passaggio a livello e del cambio di rotta dell’allora sindaco che prima non voleva la chiusura ma che poi ha cambiato idea. Della situazione Spes: dei debiti emersi e della mancata acquisizione delle quote. Un immobilismo totale. Tuccillo e Paradiso hanno sottoposto la questione relativa alla pianificazione urbanistica relativamente alle zone F e alla gestione dell’Utc. La dottoressa Dabbicco si è mostrata molto sensibile a queste problematiche e ci aggiorneremo per approfondirle ulteriormente”. Quanto ai manifesti affissi con le sagome dei traditori, quanto alle accuse lanciate da Longo e da alcuni di maggioranza all’indirizzo dei tre dice: “Ho scelto di non replicare perché bassezze umane e esprimo compassione nei confronti di chi ha pensato e scritto quel manifesto. Avrò modo nel corso del tempo di affrontare le questioni sui contenuti e non sugli slogan offensivi e denigratori che lasciano davvero il tempo che trovano”.
Per i “traditori” un incontro a parte
© Riproduzione riservata 18 Novembre 2011
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