MOLA – Sono ormai diversi anni che i pescatori lamentano le condizioni precarie in cui riversa il nostro porto e che chiedono e sperano che prima o poi venga dragato. Acque sempre più sporche, fondali sempre più invasi da rifiuti di ogni sorta e sempre più bassi, con il pericolo ed il pensiero costante di poter rimanere incastrati o peggio ancora, di dover subire danni agli scafi delle proprie imbarcazioni. Passeggiando lungo il nostro porto, guardando il mare, è imbarazzante rendersi conto di quanta sporcizia giaccia abbandonata sul fondale. Un fondale che si fa sempre più drammaticamente basso. Biciclette, sedie, graticole, reti, buste di plastica, bottiglie, pezzi di gomma, copertoni d’auto, vecchi galleggianti, lattine, latte e tanto altro ancora. Questo è ormai il fondale del porto di Mola. Una discarica a cielo aperto sotto un’immensa chiazza oleosa. In questa discarica, ormeggiano i pescherecci, con lo scafo sempre più prossimo a raschiare il fondale. “Noi marinai- dice Nico, uno dei tanti proprietari di barche ormeggiate nel porto,- sappiamo come evitare di rimanere incastrati, come evitare che le nostre imbarcazioni finiscano in secca, perché anche più avanti, all’ingresso del porto, ormai l’acqua è sempre più bassa. Sappiamo la rotta da seguire perché ce la siamo creata noi per entrare nel porto senza procurare danni alle nostre imbarcazioni, ma se dovessero venire altri pescherecci o altre imbarcazioni da fuori, rimarrebbero incastrati.
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Rifiuti in aumento sul porto, i pescatori chiedono aiuto
© Riproduzione riservata 15 Ottobre 2010
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