Mi chiamo Elvis Payno. Ho 47 anni e da 26 sono Animatore Turistico.
Ha esordito così, nell’intervista rilasciata al nostro giornale, il nostro concittadino che “pur essendo nato in una bella località, Mola di Bari, ricca di tante risorse naturali, ogni anno sono costretto a emigrare, per poter svolgere l’attività per cui ho studiato e ho fatto una dura gavetta!”
La domanda nasce spontanea: come mai Mola, pur avendo tante attrattive naturali, non riesce a decollare con strutture adeguate per far vivere una dimensione di turismo sostenibile?
La stessa Agenda 2030 al Goal 8 afferma che bisogna “incentivare una crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti”. – e aggiunge- Il turismo partecipa alla crescita economica globale con 1 su 11 posti di lavoro nel mondo. Il target 8.9 lo attesta a chiare lettere: “Entro il 2030, elaborare e attuare politiche volte a promuovere il turismo sostenibile, che crei posti di lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali”
Facendo riferimento a questo, il nostro concittadino si chiede e ci chiede: “Perché a Mola di turismo non c’è nulla? Eppure, le bellezze naturali ci sarebbero, solo che manca la competenza a programmare e a gestire realtà di turismo sostenibile, che potrebbero garantire lavoro a tanti operatori del settore,come me!“
Il Turismo è scoperta, allegria, svago: benessere a 360*. Non può essere limitato solo al settore enogastronomico! A Mola non abbiamo strutture ricettive capaci di garantire il lavoro anche a gruppi di animatori turistici.
“Noi siamo la conca del fermo- sottolinea con rammarico Payno- Un animatore turistico, in genere ha un “ portfolio”: clienti che amano “l’arte” di questo operatore e per questo lo seguono in qualsiasi location si ritrovi a gestire il benessere e lo svago. Questo tipo di attività ha un indotto non indifferente. E, per poterla realizzare sarebbe necessario che Mola diventasse una località di vacanza. Ma, purtroppo, la nostra città è ben lontana dall’esserlo…”
Di cosa si occupa l’animatore turistico?
“L’animatore turistico si occupa di organizzare il divertimento e l’intrattenimento per gli ospiti in una località di vacanza.”
Ma cosa fa esattamente?
“L’animatore turistico lavora in villaggi turistici, hotel, spiagge, navi da crociera, resort e località di villeggiatura in generale, dove svolge diverse attività a seconda delle esigenze dei turisti, della struttura e della stagione in cui sta lavorando. Ad esempio l’animatore organizza tornei, propone giochi per bambini, organizza feste e spettacoli musicali, intrattiene i turisti con la sua simpatia.
Qualcuno associa questa figura solo ai villaggi turistici o alle navi da crociera. Invece no, l’Animatore turistico da’ vita, in forma programmata e responsabile, a spazi destinati a varie attività : in spiaggia, in piscina, nei mini club,in sale di hotel o in zone antistanti i B&B, realizza accoglienza per gruppi di turisti anche presso ristoranti che entrano nel circuito.
Chi ci ha chiesto di essere ascoltato è Elvis Payno, un molese che di professione fa proprio l’Animatore Turistico.
Il suo rammarico è dover andare ad offrire la propria competenza professionale in un territorio che non sia la nostra bella Mola.
Lascia un che di amaro in bocca quando si constata che, un territorio come il nostro, non riesca a “decollare da un punto di vista ambientale a tutto tondo.
Ecco quali sono le principali attività quotidiane di un animatore turistico:
– Programmare e organizzare attività diversificate da proporre agli ospiti (giochi, tornei, sport, spettacoli, feste);
– Informare i turisti del programma della giornata;
– Curare lo svolgimento delle attività e assicurarsi che gli ospiti si divertano;
– Creare le condizioni perché gli ospiti socializzino tra loro e si sentano a loro agio;
– Coinvolgere i nuovi turisti nelle attività di animazione;
– Prevenire episodi di tensione tra i partecipanti.
Interventi a lungo termine che sottolineano come non esista sviluppo sostenibile che non comprenda anche l’equità e l’inclusività sociale, i valori culturali e la diversità.
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