aggiornato il 25/11/2024 alle 19:00 da

Il futuro dei giovani e del settore ittico

Il 21 novembre di ogni anno si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale della pesca. Per ricordare la situazione di precarietà e le sfide che questo ambito del settore primario dell’economia deve affrontare ogni giorno l’arcidiocesi di Bari-Bitonto, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo umano integrale, l’Ufficio nazionale dell’Apostolato del mare della Cei, la Stella Maris di Bari e la Missione permanente della Santa Sede presso la Fao, Ifad e Pam hanno organizzato un seminario di studio sul tema: “Giovani e settore della pesca: guardando insieme il futuro con speranza” che si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 21, nella chiesa Santa Maria di Loreto a Mola di Bari, alla presenza di autorità civili e militari, delle associazioni di categoria di tutti i lavoratori del mare ( marinai, armatori), di numerosi lavoratori della pesca e giovani studenti del settore nautico. Per l’amministrazione comunale era presente il Vice Sindaco, Angelo Rotolo. “Oggi, l’industria della pesca affronta sfide significative, ma anche opportunità per innovare e crescere in modo sostenibile – si legge in una nota dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto -. Tuttavia, da quanto emerge da una recente indagine (maggio 2024) di Confcooperative Fedagripesca in Italia, nell’ultimo decennio il settore ha visto fuoriuscire il 16% dei pescatori imbarcati (che oggi sono 22mila), di cui 19mila a tempo pieno, a fronte dei 30mila di dieci anni fa. Coloro che operano a terra sono 100mila, per un totale di 125mila, escluso l’indotto. Questo ci dice che il settore ittico, come altri ambiti professionali, ha come grande sfida il ricambio generazionale”. I giovani sono infatti “poco attratti da questa professione che è percepita come faticosa, logorante e scarsamente remunerativa. Una scelta di vita inoltre che, non di rado, ti allontana dalla famiglia per lunghi periodi. È per questo motivo che spsso i giovani immigrati, manodopera talvolta a basso costo, ad assicurare la funzionalità delle flotte di pescherecci”. All’evento sono intervenuti: Mons. Franco Lanzolla, cappellano del porto di Bari e della pastorale dei marittimi; suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale; mons. Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso Fao, Ifad e Pam; don Bruno Bignami, direttore nazionale dell’Apostolato del Mare della Cei. I lavori si sono svolti in un clima di confronto-dialogo fra relatori e partecipanti al seminario, in particolare dei giovani presenti che hanno saputo ben rappresentare le loro preoccupazioni e le loro aspettative di realizzazione sociale nell’ambito di questo settore vitale della nostra economia, locale e nazionale. Il Seminario di studio si è concluso con una breve liturgia presieduta dall’arcivescovo della diocesi di Bari-Bitonto, S.E. Mons. Giuseppe Satriano, che ha, poi, invitato tutti a recarsi presso il vicino pontile della Lega Navale, per la benedizione del mare, degli attrezzi della pesca e la deposizione di una corona di fiori per i caduti del mare.

© Riproduzione riservata 25 Novembre 2024

Non ci sono commenti, di la tua qui sotto!


Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commento *
Nome
Email *
Sito web