MOLA DI BARI – Stamattina, nella sala consiliare del Comune di Mola di Bari, l’assessore regionale Dario Stefàno ha incontrato i pescatori che manifestavano per evidenziare il loro disappunto sull’applicazione del regolamento Ue che prevede l’utilizzo delle reti a maglie larghe.
L’incontro non è stato risolutivo, ma è servito a porre le basi per produrre, al tavolo tecnico regionale, documenti scientifici da utilizzare in sede di revisione del regolamento dell’Unione Europea.
Il tavolo regionale, costituito qualche mese fa, dovrebbe tornare a riunirsi la prossima settimana e vedrà la partecipazione del biologo marino Gianni Bello, il cui valore professionale è unanimemente riconosciuto. Secondo il dottor Bello, che è intervenuto all’incontro, le tabelle previste dal regolamento Ue si basano su presupposti scientifici non sempre condivisibili e non considerano la specificità delle specie presenti nell’Adriatico. Si impongono reti a maglie piccole dove ci vorrebbero quelle a maglie grandi e viceversa. Secondo il biologo, voluto dalla marineria molese, si dovrebbe seguire l’esempio che viene dagli Stati Uniti dove ogni anno viene rilevata la capacità riproduttiva delle diverse specie e, sulla base dei risultati ottenuti, si stabiliscono le taglie di pesce che si possono pescare e le quantità massime.
Nicola Parente, a nome della marineria, ha evidenziato che i marinai vogliono lavorare serenamente e nella massima legalità, ma devono essere messi nelle condizioni di poterlo fare.
L’incontro non è stato risolutivo, ma è servito a porre le basi per produrre, al tavolo tecnico regionale, documenti scientifici da utilizzare in sede di revisione del regolamento dell’Unione Europea.
Il tavolo regionale, costituito qualche mese fa, dovrebbe tornare a riunirsi la prossima settimana e vedrà la partecipazione del biologo marino Gianni Bello, il cui valore professionale è unanimemente riconosciuto. Secondo il dottor Bello, che è intervenuto all’incontro, le tabelle previste dal regolamento Ue si basano su presupposti scientifici non sempre condivisibili e non considerano la specificità delle specie presenti nell’Adriatico. Si impongono reti a maglie piccole dove ci vorrebbero quelle a maglie grandi e viceversa. Secondo il biologo, voluto dalla marineria molese, si dovrebbe seguire l’esempio che viene dagli Stati Uniti dove ogni anno viene rilevata la capacità riproduttiva delle diverse specie e, sulla base dei risultati ottenuti, si stabiliscono le taglie di pesce che si possono pescare e le quantità massime.
Nicola Parente, a nome della marineria, ha evidenziato che i marinai vogliono lavorare serenamente e nella massima legalità, ma devono essere messi nelle condizioni di poterlo fare.
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