MOLA – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato/denuncia del circolo di Legambiente di Mola di Bari.
Stamattina, 2 novembre, è giunta una segnalazione al circolo di Legambiente “I Capodieci, dalla Campagna a mare” di Mola di Bari secondo cui parte dell’uva del tendone posto sotto sequestro dalla magistratura in contrada Martucci è stata raccolta. Nei mesi scorsi, al di sotto del tendone sono stati ritrovati rifiuti smaltiti illegalmente negli anni ’90, stando a quanto sta emergendo dall’indagine coordinata dal pm Baldo Pisani.
La Repubblica di Bari, il 25 ottobre scorso, ha scritto in prima pagina che “sono state individuate sostanze nocive, dall’arsenico al piombo e al cadmio” e ha diffuso alcune foto scattate durante gli accertamenti. Se la notizia fosse confermata e si accertasse che parte di quell’uva è stata tagliata non si sa bene per quali fini, si determinerebbe un grave sfregio del provvedimento di sequestro e degli accertamenti della giustizia e si intravedrebbe la volontà, contro ogni logica di prevenzione e precauzione, di commercializzare dell’uva che potrebbe essere inquinata, o quanto meno di sottrarla alla giustizia, facendone perdere le tracce.
Davvero saremmo al fare profitto senza alcuna tutela per la salute dei consumatori?
Martucci, sparita l’uva del tendone sequestrato
© Riproduzione riservata 02 Novembre 2012
Non ci sono commenti, di la tua qui sotto!