SofyPapy, il canale Youtube “made in Monopoli”. Contano 198 mila iscritti e 150 milioni di visualizzazioni. Pochi giorni fa dall’America è arrivato il Silver Creator Award, il premio con il simbolo del play button di Youtube che certifica il superamento delle 100 mila iscrizioni. Sofia è una bambina di 9 anni, ha un fratellino di 4 anni nato il 28 ottobre proprio come lei, tutta scuola, palestra, attività varie e, da figlia dei suoi tempi, è una grossa fruitrice di social: appassionata di Tik Tok, fan di youtuber famosi, seguace di trend e contenuti svariati. E poi è un’adolescente socievole, solare, affettuosa. “Una calamita” come la definisce papà Francesco, 38 anni, che anziché negare alla figlia smartphone e strumenti tecnologici ha deciso d’affiancarla nello sconfinato mondo della comunicazione e del web. SofyPapy nasce, neanche a dirlo, durante la pandemia. Internet è stato, di fatto, l’unica finestra sul mondo durante il lockdown; un mezzo di distrazione, in un periodo buio, per vincere la costrizione a casa. Papà e figlia hanno fatto di necessità virtù e hanno saputo fatto convergere in un contenitore di divertimento, creatività, interessi, trend ed attività. Sofia studia i Sumeri a scuola? Ecco uno shorts scolastico! Spopolano i Pop it. Via ad una challenge! E’ Natale? Si mostra il calendario dell’Avvento! Sul canale SofyPapy si trovano una molteplicità di contenuti, destinati ai bambini ma anche agli adulti: video e shorts, unboxing, challenge, game play, reaction, liplink, tik tok, coreagrafie, scenette comedy e tutto quanto possa solleticare la curiosità. Che, a guardare l’imminente traguardo dei quasi 200mila iscritti, è tanta e dimostra la piacevolezza del canale: “Negare i social ai ragazzi è sbagliato” afferma papà Francesco Marasciulo.
“Il risultato è che poi i ragazzi lo fanno di nascosto. Insieme, invece, sono supervisionati. Come controllate sono anche le interazioni con gli altri utenti, in genere bambini della stessa età e genitori”. Sofia così asseconda la sua indole, esterna le sue capacità, esprime i suoi talenti, li condivide con bambini della sua età imparando anche il confine tra ciò che è “trash” o “educativo”. Su tutto è libera d’essere, nella sua normalità, nelle sue difficoltà, nei suoi successi o nei suoi cedimenti. Una quotidianità similare ai coetanei che semplicemente possono rispecchiarsi, condividere gli interessi o trovare un’amica. Al “business”, papà Francesco neppure ci pensa nonostante il successo del canale che apre a scenari diversi dall’obbiettivo per cui è stato ideato: “Sono io stesso un fruitore di social ma l’aspetto economico per ora non mi appassiona. Il senso del canale è essere insieme a mia figlia, affiancarla in questa sua voglia d’apparire che è tipica dei ragazzi oggi ma tracciando dei confini grazie alla mia supervisione. E poi grazie alle interazioni è un po’ come stare vicino ai bambini della sua età, comprenderli attraverso la semplicità e la leggerezza dei loro anni, introdurli nel mondo adulto. I social sono una ricchezza. Basta saperli usare”.
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