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La sessione plenaria è proseguita con gli interventi di Roberto Volpe, medico oculista dell’Università di Firenze, sulla morfologia dell’occhio, ed Alessandro Farini dell’Istituto Nazionale di Ottica Applicata di Firenze, sulle basi neuronali della visione. Perché “ciò che viene percepito dal cervello spesso non corrisponde a ciò che invece viene visto con gli occhi: la stessa immagine può infatti esser percepita in maniera diversa. Anche la visione del colore è un esempio di compromesso di visione”.
Tra i più attesi relatori di fama internazionale di questa quarta edizione del Congresso, il prof. Pedro M. Prieto, fisico dell’Universidad de Murcia – il quale ha trattato il tema dell’Aberrometria e l’interpretazione dei suoi risultati – ed il dott. Tom van den Berg della Netherlands Institute for Neuroscience. Quest’ultimo, grazie anche ad un esperimento pratico che ha coinvolto l’intera platea, ha illustrato la problematica dello “Straylight”: l’abbagliamento che si avverte a seguito dell’esposizione ad un’intensa fonte di luce, che provoca dunque un’alterazione della qualità della visione. Tale fenomeno, che aumenta in virtù dell’età e che può dipendere anche da un difetto di cataratta, può ora essere meglio studiato grazie ad uno strumento di misurazione in uso in Germania. Si tratta del “Comparison test”, che sarà illustrato domattina all’interno di uno dei workshop che caratterizzerà la seconda giornata di lavori.
A chiudere il ciclo di interventi della domenica mattina, prima della pausa pranzo, il prof. Maurizio Martino, responsabile del corso di laurea triennale di Ottica e Optometria presso l’Università del Salento, tra gli enti patrocinanti dell’evento.
Nel pomeriggio, invece, l’attenzione è stata rivolta alla misura della funzionalità visiva: valutazione dell’acuità visiva (Luciano Parentim, Ottico Optometrista, Università di Firenze), valutazione della sensibilità al contrasto (Mauro Frisani, Ottico Optometrista, Università di Torino), qualità della visione, tempi di reazione e misurazione dell’ipovisione (Roberto Volpe, Medico Oculista, Università di Firenze), nonché questionari per la valutazione della qualità della visione (Carlo Falleni, Ottico Optometrista, Università di Torino).
Infine, in una società come la nostra dominata dall’alta tecnologia, un focus è stato dedicato all’analisi degli strumenti che possono migliorare la qualità della visione: sostituti lacrimali (Fabio Carta, Ottico Optometrista, Cagliari), lenti a contatto (Luca Benzoni, Ottico Optom FIACLE FBCLA, Università Bicocca Milano), lenti oftalmiche (Mo Jalie, Università dell’Uster), filtri (Alessandro Farini), lenti intraoculari e chirurgia refrattiva (Michele Carullo, Medico Oculista, Monopoli) e tecniche di visual training (Luigi Seclì, Università del Salento)
Un ruolo fondamentale nella ricerca della qualità della visione, inoltre, è rivestito dalle aziende del settore che hanno sponsorizzato il quarto congresso organizzato da Formazione Continua in Medina, che hanno presentato il proprio modus operandi: Dai Optical, Hoya e Sauflon, nonché Galileo – che ha presentato la prima lente progressiva ideata per le donne – e Coopervision con la nuova lente multifocale giornaliera.
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