MONOPOLI – Fiumi e laghi nel sottosuolo. Un labirinto scavato nella roccia dalle acque piovane che si raccolgono nel Canale di Pirro e che finiscono nelle viscere della terra attraverso un inghiottitoio. La scoperta fatta nelle scorse settimanedagli speleologi del Gasp (Gruppo Archeologico Speleologico Pugliese) è destinata a lasciare il segno non foss’altro perchè è la prima volta che in Puglia si scopre un percorso d’acqua sotterraneo. L’imbeccata, subito raccolta dall’istruttore di speleologia del Cai (Club Alpino Italiano) Luca Benedetto, è partita dal proprietario del terreno sito in contrada Cavallerizza, sponda monopolitana del Canale di Pirro. “Nel 1995 – spiega Pierluigi Rotolo – in occasione di un’alluvione ci rendemmo conto che l’acqua veniva assorbita nel sottosuolo attraverso un inghiottitoio. Siccome questo succede spesso ho ritenuto che qui sotto potesse nascondersi qualcosa di più grande di un semplice inghiottitoio”. Nel maggio scorso gli speleologi del Gasp, nato un anno fa dalle ceneri del Gruppo Speleologico Gioiese, hanno iniziato le ricerche. Hanno dovuto rimuovere grossi massi che ostruivano l’inghiottitoio, dopodichè hanno sistemato l’accesso con alcuni prefabbricati cilindrici in cemento per potersi calare all’interno.Nel frattempo è passata l’estate e con l’arrivo di settembre l’esplorazione è entrata nel vivo. E’ il 26 settembre e gli speleologi scoprono il primo pozzo che dedicano ai Santi Medici che si festeggiano proprio in quel giorno. Il resto è un labirintosotterraneo, scavato dalla forza dell’acqua, in cui scorre un fiumealimentato da un laghetto profondo quattro metri. “E’ una grotta carsica piuttosto estesa e con ambienti grandi” spiega a Fax il presidente del Gasp, Lorenzo Di Liso. Il complesso carsico, infatti, è un mix di gallerie, pozzi in profondità ed ambienti ricchi di stalalliti e stalagmiti. “Le concrezioni sono presenti soprattutto sulle pareti fossili, non erose dalle acque” sottolinea Luca Benedetto, vice-presidente del Gasp ed istruttore di speleologia. “Più si va in profondità, più la calcite è depurata dagli ossidi minerali che le donano una colorazione bianchissima”. Il complesso carsico è un susseguirsi di gallerie (esplorate solo in parte) e pozzi il cui filo conduttore è il fiume che scorre tra gli ambienti. Ma cosa c’è oltre?“Al termine della seconda galleria – dichiara Luca Benedetto – c’è un baratro immenso, profonda forse cento metri. Abbiamo lanciato all’interno un sasso e questo è volato per oltre 20 secondi facendo un boato fortissimo. Tenuto conto che l’inghiottitoio è a 305 metri sul livello del mare e che siamo scesi di 150, se la caverna dovesse risultare profonda 100 metri allora giungeremmo a circa 50 metri che è il livello piezometrico della falda”. La scoperta sarà presentata nell’ambito di Spèlaion 2012, raduno internazionale di speleologia che si è svolgerà domani a Borgo Celano, in provincia di Foggia. Ci saranno, tra gli altri, gli artefici di questa scoperta: Lorenzo Di Liso, Luca Benedetto, Marisa Zaccaria, Ivana Guagnano, Nicola Masciulli e Maura Schilirò.
IL VIDEO ESCLUSIVO CON LE IMMAGINI DEL SOTTOSUOLO (servizio di Gianni Lamanna, montaggio di Flavio Insalata)
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