MONOPOLI – Gli studenti lo attendevano trepidanti e Giovanni Impastato, anche se febbricitante, ha incontrato giovedì la comunità dell’Istituto Tecnico Vito Sante Longo, al termine di una mattinata iniziata con la proiezione del film I cento passi di Marco Tullio Giordana e proseguita con la presentazione di Resistere a Mafiopoli, il libro intervista scritto in collaborazione con Franco Vassia. La forza degli argomenti trattati ha tenuto desta l’attenzione dei ragazzi sino all’ultimo: l’esperienza del fratello Peppino, ucciso per volontà del boss Gaetano Badalamenti la notte tra l’8 e il 9 maggio 1978; la lotta contro la mafia che Giovanni continua a portare avanti noncurante delle minacce (l’8 dicembre scorso la sua famosa pizzeria, sede di manifestazioni di cultura della legalità, è stata bruciata); il consumismo, padre della crisi economica in atto; il dissesto culturale che aggredisce i giovani attraverso i mass media rendendoli vittime di falsi miti quali veline e tronisti. Tra domande incalzanti e dettagliate risposte, il congedo a Giovanni Impastato è stato dato dalla stretta di mano che molti studenti hanno voluto rivolgergli salendo sul palco. Quanto ascoltato fra le pareti scolastiche ha suscitato riflessione e commenti entusiastici fra i ragazzi che hanno proseguito il dibattito sui sociale network, imboccando la strada della legalità e della giustizia.
Impastato, simbolo della lotta alla mafia
© Riproduzione riservata 12 Marzo 2012
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