Ma qualcosa o qualcuno avrebbe messo in fuga questi cani che sfruttano il buio della notte per mimetizzarsi ed entrare in azione. Forse hanno avuto paura della luce del faro acceso alle 3.30 di notte, l’ora in cui il pastore si alza per cominciare la sua giornata lavorativa. Gli abitanti della Masseria, raccontano di essersi accorti per puro caso e di non aver avvertito alcun rumore o presenza strana. «Quando mio figlio si è avvicinato al gregge, le pecore morte sanguinavano ancora» – così la signora Vittoria, mamma del pastore – e questo farebbe credere che non era trascorso molto tempo dal momento dell’aggressione. L’atteggiamento di questi cani è di tipo lupoide. I più scettici non credono che dalle nostre parti possano essere arrivati i lupi, come invece sono stati avvistati a Noci, ma una testimonianza, raccolta il mese scorso da Fax, è convinta del contrario, raccontandoci di averne visto uno in zona Canale di Pirro.
Il dottor Gianfranco Demartino dell’Ufficio Veterinario di Monopoli respinge: «sono cani e non lupi, perché li abbiamo visti» e poi prende atto «è la terza azienda colpita in poco tempo e probabilmente se i proprietari non fossero intervenuti, le pecore uccise sarebbero state di più». La soluzione per contrastare il fenomeno c’è basta che istituzioni ed Asl prendano coscienza della problematica che potrebbe rivelarsi un rischio per la pubblica incolumità.
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