aggiornato il 22/07/2024 alle 19:00 da

In consiglio la mozione salva-balneari

La mozione “salva balneari”. Approderà nel consiglio comunale di martedì 23 luglio il documento promosso dalle liste civiche della maggioranza a guida Annese col quale s’intende impegnare il Sindaco e la Giunta comunale affinché non vengano impugnate dinnanzi al Consiglio di Stato le sentenze del Tar Puglia che prorogano al 2033 le concessioni balneari altresì in scadenza a dicembre 2024 e si applichi anche ai gestori non proponenti ricorso l’estensione della validità delle concessioni al 2033. Come si ricorderà, l’amministrazione comunale a febbraio 2020 emise un avviso pubblico d’estensione per 15 anni della scadenza delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative.
Il 28 dicembre 2023, vista la Direttiva Bolkestein sul divieto di proroghe concessorie e l’obbligatorietà al ricorso di aste pubbliche per l’assegnazione delle concessioni (sul principio della libera e leale concorrenza), la Giunta monopolitana limitò l’efficacia delle concessioni al 31 dicembre 2024.
Provvedimento amministrativo impugnato da 21 operatori balneari, cui il Tar Puglia ha dato ragione evidenziando che il Comune di Monopoli aveva svolto un iter amministrativo corretto con l’evidenza pubblica del 2020 e annullando così la delibera di Giunta che aveva ridotto la durata delle concessioni.
I giudici amministrativi, in pratica, hanno equiparato l’avviso d’estensione delle istanze al 2033 ad una regolare procedura selettiva, finalizzata alla presentazione di domande concorrenti ed osservazioni, non pervenute.
La mozione, tuttavia, è stata sottoscritta dalle liste civiche di maggioranza mentre i tre partiti (Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi Moderati) avrebbero espresso delle perplessità in ragione dei pareri contrari all’atto politico giunti dall’avvocatura comunale, dal segretario generale e dai dirigenti comunali.
Almeno tre consiglieri, insomma, non si vorrebbero prendere la responsabilità di votare un provvedimento che non gode di una “garanzia” tecnica. Ancor più alla luce di avvisi di garanzia piovuti sulle teste di ex componenti l’esecutivo.
In realtà sembrerebbe che fossero già pronti i 20mila euro necessari alla presentazione del ricorso al Consiglio di Stato che nelle tesi dei dirigenti garantirebbe l’interesse pubblico.
Al contrario, la mozione è difesa e attesa dalla maggioranza proprio alla luce della “confusione” e “ingorgo” normativo esistente.
La giurisprudenza in materia può contare sulle sentenze Tar Bari di proroga al 2033 fondandola sulla procedura selettiva espletata dall’ente monopolitano e su due sentenze del Tar Lecce che hanno fissato la scadenza a dicembre 2024 ma esprimendosi su una proroga automatica. Il consiglio comunale, intanto, ha tempi ristretti per esser convocato: il 25 luglio, infatti, scade il termine per impugnare i ricorsi e l’assise cittadina deve in qualche maniera esprimersi.

© Riproduzione riservata 22 Luglio 2024

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