MONOPOLI – Un incontro tra l’assessore allo Sport, Mimmo Zaccaria e l’ex, ormai, presidentessa dell’Ac Monopoli, Floriana Ladisa, poche ore prima dell’annuncio choc (martedì 29 giugno scorso) da parte della società biancoverde. Un incontro al quale, però, l’assessore Zaccaria non avrebbe mai preso parte. Il rappresentante dei Ladisa avrebbe atteso, invano, per circa tre ore. Un’indiscrezione, questa, che Fax ha raccolto e di cui ha chiesto lumi a Floriana Ladisa, che ha confermato tutto: “Non ha fatto scatenare la decisione dell’addio, assolutamente. Ma è stato l’ultimo episodio di una serie, è stata la ciliegina sulla torta che ci ha fatto capire che dall’altra parte non c’era nessuno”. “L’appuntamento – racconta la Ladisa – dopo un primo rinvio, era stato fissato tramite sms da Zaccaria, per martedì mattina (in serata giungerà l’annuncio dell’addio, Ndr), alle ore 8.30, 9.30, non ricordo precisamente”. L’ex presidentessa, poi, entra nei dettagli: “L’assessore non si è mai presentato; il nostro rappresentante ha provato a chiamarlo al telefono ma non ha ricevuto risposta, finché verso le 12.30, ha cominciato ad adirarsi e ad alzare la voce. L’assessore Pasqualone, si trovava lì, e ha visto la situazione”. Ma qual era l’oggetto dell’incontro? La Ladisa spiega che sarebbe dovuta avvenire la “consegna della documentazione che noi, come società, avevamo protocollato sette, otto giorni prima”. Dunque, i Ladisa erano pronti all’iscrizione della squadra? “Si, stavamo preparando le carte per l’iscrizione, avevamo pronta la fidejussione, anche se, già nei venti giorni precedenti, ci era balenata l’idea di lasciare”. “Soprattutto quando – continua, senza reticenze, l’ex presidentessa – avevo chiesto un incontro all’amministrazione perché avremmo presentato il nostro progetto dello stadio Vito Simone Veneziani. A quell’appuntamento, a cui mi sono fatta accompagnare dal nostro ingegnere e dal nostro architetto, c’era solo il sindaco, mentre l’assessore Zaccaria è giunto in ritardo di mezz’ora, dopo essere stato chiamato più volte da Romani”. Con quest’ultimo, spiega la Ladisa, “non ho mai avuto problemi a livello personale, perché è sempre stato schietto e ci ha detto chiaramente che non c’erano imprenditori disponibili ad aiutare la nostra famiglia”; invece, alle parole dei giorni scorsi di Zaccaria, con il quale “ci sono stati diversi fraintendimenti”, l’ex presidentessa risponde così: “Noi non rispettosi? Noi di rispetto ne abbiamo avuto tanto in questi sette anni verso la città, lui, invece, deve ancora dimostrarlo”. E poi rivolge un consiglio all’assessore: “Deve badare a quello che dice perché lui è un rappresentante dell’intera città di Monopoli; e non tutti condividono ciò che dice”. Dopo l’episodio del mancato incontro nella mattinata del martedì, in serata, subito dopo l’annuncio dell’intenzione da parte dei Ladisa di non iscrivere la squadra al campionato,“ho incontrato – racconta l’ex presidentessa – nella mia villa il sindaco Romani e c’era anche l’assessore Zaccaria; ma quest’ultimo l’ho solo visto, perché in quella serata non ha parlato molto”. Infine un commento sulla protesta dei tifosi biancoverdi, rivolta sia agli amministratori sia ai Ladisa: “Capisco la rabbia del momento, che più di tutti loro provano; spero per loro che ci sia una società seria che riporti il calcio a Monopoli; credo che queste cose (la contestazione, Ndr) fanno male, ma nei loro cuori capiranno il nostro gesto. Spero che si tornerà ad avere con loro un rapporto personale come c’è stato in questi anni, altrimenti significa che ho conosciuto altre persone”. Insomma, ciò che emerge è, quantomeno, una discutibilissima gestione dei rapporti, già incrinati, con la famiglia Ladisa, nelle ore, peraltro, decisive per l’iscrizione dell’Ac Monopoli alla seconda divisione, da parte dell’assessore Zaccaria. Che dovrebbe, ai tifosi e ai cittadini monopolitani, quantomeno, delle spiegazioni.
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