NOCI – Per i micoligi è un evento la scoperta a Noci di un’Amanita Phalloides, un fungo mortale, forse il più pericoloso presente in natura. Ecco come è avvenuto il ritrovamento. Angelino Gentile, amico di Vincenzo Gentile (micolo dell’Asl in pensione), vede un fungo che la moglie ha raccolto nel boschetto creato da lui stesso in una striscia di giardino della sua casa, un villino lungo via Mottola nell’immediata periferia della città. E’ un fungo strano che ha uno strano odore. Angelino Gentile è un appassionato di funghi e di botanica. Quel fungo non lo convince e lo lascia per un giorno sul muretto del giardino. Poi, però, vinto dalla curiosità chiama l’amico micologo e gli racconta tutto. Vincenzo Gentile si reca nel giardino (perché i micologi sono curiosi e affinano la loro abilità a riconoscere funghi guardandone quanti più è possibile) ed osserva il fungo, lo annusa e chiede alla signora spiegazioni. Dal gambo di quel fungo esile e puzzolente pende qualcosa, sono i resti della volva uno dei segni caratteristici di un fungo mortale, l’Amanita Phalloides. Ed è questo il responso del micologo. E restano tutti a bocca aperta. Non si era mai verificato, infatti, che a Noci spuntasse un fungo mortale. L’Amanita è implacabile se mangiata, trenta grammi uccidono una persona di 70 chili. Ha i segni, l’odore della morte. Gli esemplari giovani non puzzano, quelli adulti invece hanno un odore fetido e cadaverico. Il cappello ha un colore metallico. I suoi effetti sono micidiali perché agisce lentamente e quando compaiono i primi segni non c’è più niente da fare, il fegato è ormai in necrosi. Dal punto di vista micologico dunque siamo in presenza di un evento ma i micologi invitano alla prudenza i funghi velenosi esistono ancora ed è bene fare attenzione, soprattutto se si è raccoglitori amatoriali. Dell’Amanita Phalloides, per esempio esistono sottogeneri commestibili.
Nel boschetto spunta un fungo assassino
© Riproduzione riservata 15 Novembre 2010
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