Fa riflettere la storia pubblicata qualche giorno fa sull’edizione di Fax di Noci relativa alla vicenda di Margherita Tinelli, libraia del Mondadori Point, risultata positiva al Covid che ha voluto gridare al mondo l’importanza del vaccino. Quel vaccino che lei non è riuscita a ricevere. Avrebbe dovuto fare la prima dose il 20 giugno presso un hub vaccinale ma, a causa di problemi di salute, le hanno consigliato di rimandare e di vaccinarsi in ospedale. «Sono stata contattata dopo il 20 luglio e mi hanno comunicato che mi avrebbero somministrato la prima dose il 10 agosto, quasi due mesi dopo rispetto a quando avrei dovuto riceverla inizialmente. Allora io, arrabbiata per la solita disorganizzazione delle istituzioni ma con tono scherzoso, ho risposto che mi sarebbe arrivato prima il virus del vaccino. E così è stato». Margherita, infatti, è stata contagiata a fine luglio dal fidanzato che ha contratto il Covid in ambiente lavorativo. Ai primi sintomi, i due si sono messi in auto isolamento e, adesso, cercano di sostenersi a vicenda durante la dura quarantena. «Tutto è iniziato con forti mal di testa e poi si è evoluto in febbre alta, male alle gambe, mal di schiena, diarrea, respiro bloccato e dolore al petto. Non è una semplice influenza. E’ molto più potente e debilitante. E sono certa che se avessi fatto già il vaccino, avrei avuto molte meno probabilità di contrarre il virus e i sintomi sarebbero stati decisamente più lievi. L’invito è a vaccinarsi tutti quanto prima perché – ve lo garantisco – il Covid non è una passeggiata».
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