NOCI – Per Domenico Genco oggi inizia una nuova vita. Dopo il coma e le lunghe settimane di riabilitazione infatti, il 38enne giocatore amatoriale di calcio, colpito da infarto il 29 aprile scorso sul campetto del “Dribbling” di Noci, martedì mattina è finalmente tornato a casa. Ad attenderlo la moglie Margi e la figlioletta di 7 anni, Gaia, i parenti e gli amici.
“Ricordo ancora quel giorno, – ci racconta Margi – un amico di calcetto di mio marito è venuto a trovarmi a casa e mi ha lasciato il suo borsone. Mi ha detto che Domenico si era procurato una contusione sul campo di calcio. Solo quando sono arrivata al pronto soccorso di Putignano ho capito che la situazione era molto più grave. Da lì poi il trasferimento ad Andria, dove Domenico è stato sottoposto ad angioplastica e poi trasferito in sala di rianimazione”.
Domenico infatti è stato indotto in coma farmacologico e sottoposto a un continuo monitoraggio dei parametri vitali per sei giorni. Poi finalmente il risveglio.
“Quando ho riaperto gli occhi pensavo di trovarmi ancora a bordo di quell’ambulanza – ricorda Domenico – i miei ricordi si erano fermati lì. È stata mia moglie a spiegarmi quello che era successo. Ovviamente il mio primo pensiero in quel momento è andato a lei ed alla mia bambina”.
“Non sono stati giorni facili per noi, – prosegue la moglie Margi – per fortuna parenti e amici ci sono stati vicino. Importante è stato anche il supporto che le maestre della scuola Positano e le mamme degli amichetti hanno dato a nostra figlia Gaia”.
Ora che il peggio è passato Domenico prova a ricostruire quei momenti vissuti a bordo campo, prima dell’infarto.
“Ho sentito un dolore al collo – racconta – ma credevo fosse nulla di grave. Non mi sono mai stati riscontrati problemi cardiaci, neanche quando giocavo nelle società dilettantistiche. Per fortuna però alcuni miei amici hanno insistito ed hanno avvertito il 118. Ricordo quanto mi hanno portato sull’ambulanza. Poi più nulla. Il mio primo ricordo è il risveglio ad Andria”.
“Devo ringraziare i medici del 118 guidati dal dottor Berlocco e l’equipe di Putignano se mio marito è ancora vivo. – Aggiunge Margi – Un ringraziamento particolare va anche al personale medico del centro di Andria e al dottor Minervini per la grande professionalità che hanno dimostrato”.
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