NOCI – Aumentano le tariffe per chi viaggia sui treni e sugli autobus delle Ferrovie Sud-Est. Dando seguito alla Delibera n. 1452 del 2 agosto 2013 della Regione Puglia, la società ferroviaria, infatti, ha adottato un nuovo tariffario per l’utilizzo dei mezzi. Gli aumenti sono sull’ordine del 10% a tratta.
Facciamo qualche esempio. Il biglietto per percorrere la tratta Noci- Bari (molto frequentata dagli studenti universitari) passa da 3,90 euro a 4,20 euro. Trenta centesimi di euro in più, quindi, sulla singola tratta, che diventano addirittura sessanta centesimi se si considera anche la spesa per il viaggio di ritorno. Gli aumenti sono ancora più evidenti sugli abbonamenti: la tessera settimanale sale a 24,60 euro (da 22,50 euro) e quella mensile a 81 euro (da 75,60 euro).
L’aumento, ovviamente, non è stato ben accolto da gran parte degli utenti, preoccupati per il peso che tali rincari avranno nelle proprie tasche. A farsi portavoce delle loro esigenze è stato Davide Montanaro, 20 anni, Responsabile Nazionale Internazionalizzazione ed Educazione non formale presso la Rete Universitaria Nazionale, nonché rappresentante dei Giovani Democratici. Nei giorni scorsi, infatti, è stata avviata una petizione online per chiedere la revoca degli aumenti.
Davide, cosa ti ha spinto a organizzare questa raccolta firme?
“Dovendo prendere il treno per andare all’Università, lunedì scorso, mi sono imbattuto in questa “sorpresa” che ha fatto, non di poco, innervosire gli altri passeggeri. Tornato a casa abbiamo subito attivato una comunicazione diretta tra i GD del Sud-Est che metteranno su delle iniziative per sensibilizzare i cittadini e, ovviamente, messo online una petizione da firmare per richiedere la diminuzione dei costi”.
Gli aumenti in effetti peseranno non poco sulle tasche dei pendolari…
“Sì, infatti. Il biglietto ordinario, per un singolo viaggio, da Noci a Bari, prima costava 3,90 euro, cifra già abbastanza alta, considerato che da Putignano costava già 2.90 euro. Ora, da Noci il biglietto per Bari costerà 4,20 euro, per un totale di 8,40 euro andata e ritorno. Una cifra esorbitante. Stesso discorso per chi parte da Putignano, che sarà costretto a pagare ben 7 euro per il viaggio di andata e ritorno dal capoluogo. Senza parlare poi delle ripercussioni sui prezzi dei vari abbonamenti. Ad un aumento dei costi di viaggio, non c’è stato un proporzionale incremento e miglioramento dei servizi. Per questo chiediamo che si ritorni alle tariffe precedenti, perchè non è dignitoso un aumento del prezzo di utilizzo di un servizio di prima necessità, quale il trasporto pubblico, in un momento di così grande difficoltà per le famiglie della Provincia di Bari e non solo.”.
Quali mezzi di comunicazione state usando per pubblicizzare la raccolta firme?
“Al momento usiamo semplicemente i social network, come Facebook e Twitter e blog personali. Sarebbe positivo se anche i giornali ci aiutassero, magari parlando dell’iniziativa e diventando canale di diffusione. La petizione la si può trovare su Facebook alla pagina “Petizione salva pendolari FSE”, cliccando sul link di change.org”.
Quindi, chi vuole unirsi alla vostra iniziativa cosa deve fare?
“La petizione è solo online. Basta collegarsi alla pagina e dare la propria adesione”.
A chi presenterete il documento?
“Il documento, ogni volta che viene firmato, viene inoltrato via mail alle Ferrovie del Sud Est, all’Assessorato Regionale ai Trasporti e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tuttavia, alla conclusione di questa raccolta, porteremo di persona le firme in Regione e all’azienda ferroviaria”.
La petizione, che è portata avanti dai GD del Sud Est (Noci, Putignano, Castellana, Alberobello), mira a raggiungere quota 5mila firme. Nei soli primi due giorni, è stato già oltrepassato il traguardo delle 2mila firme. Un numero destinato a crescere.
Fse, sul web una petizione contro gli aumenti
© Riproduzione riservata 06 Settembre 2013
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