NOCI – Due condanne e un’assoluzione. Questa la sentenza, a distanza di 5 anni, per i due medici e il primario dell’ospedale di Putignano dove Antonella Mansueto fu operata nel dicembre 2009. La 22enne nocese, il 4 dicembre del 2009, fu sottoposta a un intervento per l’asportazione di una ciste coccigea, nel reparto di chirurgia dell’ospedale “Santa Maria degli Angeli”. Morì, pochi mesi dopo,il 26 marzo 2010, all’ospedale “Miulli” di Acquaviva. A ucciderla una setticemia, come ha confermato il pm di Bari, Angela Maria Morea, che ha coordinato le indagini e confermato la tesi secondo cui la ragazza sarebbe morta a causa di un’infezione contratta durante l’intervento e della quale i medici di Putignano non si sarebbero accorti. Il chirurgo che ha effettuato l’operazione alla ciste, il dott. Sebastiano Calò, è stato condannato a 1 anno di reclusione, mentre il medico del pronto soccorso, Antonio Lambo, a 8 mesi. Assolto, invece, il primario di chirurgia, Vito Lanza. Il Gup ha, inoltre, condannato i due medici dell’ospedale di Putignano al risarcimento danni nei confronti della famiglia Mansueto, rappresentata dagli avvocati Vito Mormando e Filippo Bottalico, da quantificarsi in sede civile con una provvisionale pari a 20mila euro.
Due condanne per la morte di Antonella
© Riproduzione riservata 03 Aprile 2015
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