NOCI – L’atmosfera della storica Masseria Sorresso è stata resa magica dagli oltre cinquanta componenti dell’Associazione Don Bosco protagonisti dell’ottava edizione del “Presepe vivente in masseria”.
I visitatori, guidati dalle fiaccole di cui è stato costellato il percorso declive che conduce alla dimora e dalla luce di una cometa, sono stati accolti da pastori e comari sollecite nell’offrire del thè caldo da sorseggiare durante il percorso. Avviato dall’arte del fabbro, il percorso si è snodato lungo le tante stanze della casa padronale, allietate dalle note festose del gruppo “Gli amici della musica”. In una di queste, la fragranza del pane impastato dalle massaie in antiche coppe in creta e cotto nel forno a legna ha attratto numerosi cultori del gusto che, osservando un’antica macina a pietra azionata dalla forza delle braccia, hanno potuto notare una parte dell’articolato processo che conduceva il pane e la pasta sulle tavole contadine. Leccornie fritte e bontà del casaro sono state servite accompagnate da un buon bicchiere di vino versato dall’oste della locanda, ricreata nell’antica stalla della masseria scaldata da grandi caminetti in pietra. Accanto alle mangiatoie antichi mestieri, tra i quali il riparatore di anfore, hanno tratto nuova vita dall’ilarità degli “interpreti” e dagli originali banchi da lavoro logorati dal tempo e dalle intemperie come quelli del falegname ,del calzolaio e del barbiere. All’esterno, nell’aia, cavalli e asini hanno attratto l’attenzione di grandi e piccini, insieme all’arte del carbonaio che, sfidando il maltempo redarguiva la legna da ardere. E dulcis in fundo, nel grande trullo adibito a pagliaio, Giuseppe e Maria con il suo Bambino, scaldati dal fiato di un asinello e di un vitellino e affiancati dal candore di un angelo.
Il presepe torna domani, 1° gennaio e domenica 6, a partire dalle ore 18.
I visitatori, guidati dalle fiaccole di cui è stato costellato il percorso declive che conduce alla dimora e dalla luce di una cometa, sono stati accolti da pastori e comari sollecite nell’offrire del thè caldo da sorseggiare durante il percorso. Avviato dall’arte del fabbro, il percorso si è snodato lungo le tante stanze della casa padronale, allietate dalle note festose del gruppo “Gli amici della musica”. In una di queste, la fragranza del pane impastato dalle massaie in antiche coppe in creta e cotto nel forno a legna ha attratto numerosi cultori del gusto che, osservando un’antica macina a pietra azionata dalla forza delle braccia, hanno potuto notare una parte dell’articolato processo che conduceva il pane e la pasta sulle tavole contadine. Leccornie fritte e bontà del casaro sono state servite accompagnate da un buon bicchiere di vino versato dall’oste della locanda, ricreata nell’antica stalla della masseria scaldata da grandi caminetti in pietra. Accanto alle mangiatoie antichi mestieri, tra i quali il riparatore di anfore, hanno tratto nuova vita dall’ilarità degli “interpreti” e dagli originali banchi da lavoro logorati dal tempo e dalle intemperie come quelli del falegname ,del calzolaio e del barbiere. All’esterno, nell’aia, cavalli e asini hanno attratto l’attenzione di grandi e piccini, insieme all’arte del carbonaio che, sfidando il maltempo redarguiva la legna da ardere. E dulcis in fundo, nel grande trullo adibito a pagliaio, Giuseppe e Maria con il suo Bambino, scaldati dal fiato di un asinello e di un vitellino e affiancati dal candore di un angelo.
Il presepe torna domani, 1° gennaio e domenica 6, a partire dalle ore 18.
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