NOCI – La prima donna nocese cui si aprono le porte del Senato della Repubblica è Angela D’Onghia. Una donna idealista, ma anche caparbia, determinata, con un grande senso della responsabilità verso i cittadini e che non ha mai fatto false promesse. Candidata nella lista Monti, come capolista, si è distinta per il numero di consensi ricevuto nella circoscrizione di Bari. Scelta dall’ex presidente del consiglio, Mario Monti, ha condotto la sua prima campagna aprendo un dialogo con i cittadini basato sulla chiarezza. All’indomani del voto e l’abbiamo incontrata per farci raccontare come la neo senatrice intenda intraprendere la sua nuova carriera politica.
Angela come commenta il risultato elettorale? “E’ un risultato che deve far riflettere tutte le forze politiche perché è un risultato che sicuramente mette in dubbio il governo che si è avuto in Italia negli ultimi anni. C’è stato un voto di protesta molto forte, un astensionismo che è ancora più importante, e quindi tra la protesta e l’astensionismo abbiamo più di un buon 50% di elettorato che ha bocciato quello che è stato creato. Secondo me questa è un’analisi generale. Il nostro partito è nato cinquanta giorni fa, siamo andati avanti per farci conoscere, per spiegare quali erano i nostri programmi. Sicuramente siamo stati penalizzati da un modo nuovo di far politica in Italia: una politica che parla di cura, di attenzioni ai problemi, di come si devono risolvere. Come fa una persona normale: un consulente del lavoro in un’azienda, un padre in una famiglia, un professore all’interno della sua scuola. Dall’altra parte ci sono due partiti che chiunque abbia vinto, ha perso un mare di voti, questi volti li hanno presi a livello nazionale e questo dovrebbe solo fare un bagno di umiltà a tutti perché penso che in questo momento bisogna capire qual è il bene del paese, che cosa bisogna fare, e bisogna capire che noi tutti siamo stanchi di quello che stato fatto fino ad oggi, occorre riprendere le redini e governare al meglio. Chiunque lo andrà a fare l’importante è che lo faccia per il bene comune e non più per quello personale. Da domani in avanti la cosa importante è cominciare a risolvere i problemi delle persone, dei cassaintegrati, dei disoccupati, delle imprese, delle famiglie, dei giovani ecc. Penso che sia un risultato importante e bisogna valutare e abbassare il capo, come giusto per una classe dirigente faccia e andare con umiltà a lavorare”.
Indubbiamente a livello locale questa è stata una grossa vittoria. “Sì, sono molto contenta del risultato ottenuto a Noci anche perché è un risultato importante ottenuto nella regione. Sicuramente sono ancora più contenta perché ho fatto la campagna elettorale diversa dal solito: non sono andata in giro a chiedere i voti, non perché non volessi chiederli, ma perché non è nella mia indole. La gente non deve sentirsi obbligato al voto, deve fare una scelta serena, deve poter valutare le cose che una persona ha fatto, come una persona è, deve poter valutare se quella persona può rappresentarla o no. Spero che l’umiltà che mi ha sempre accompagnato mi continui ad accompagnare soprattutto in questo momento, per il ruolo che mi è stato affidato. Credo che io debba essere più umile che prima perché questo è un ruolo pubblico, che mi porta a rappresentare i cittadini di questo paese, di questa regione, e dell’Italia quindi sento il peso di questa responsabilità. So che la gente ha molti problemi, io sicuramente m’impegnerò per il bene comune. La campagna elettorale l’ho fatta con molta serenità, con il sorriso sulle labbra, sapendo che è una scelta difficile. Domenica, dopo il voto ho assistito alla messa e la prima preghiera dei fedeli è stata per i politici, questo mi ha ulteriormente caricata di responsabilità perché la politica incide sulla vita delle persone, incide anche in maniera negativa per ora i cittadini lanciano un grido d’aiuto. Spero che tutti politici in questo momento si rendano conto della reale situazione. Credo che oggi non ci sia da strappare bollicine, ma pensare tutto quello che non abbiamo fatto perché se siamo arrivati dove siamo è perché non siamo intervenuti. Io me ne assumo la responsabilità anche come imprenditore anche se l’imprenditore viene trascinato dal mercato sempre più in crisi: abbiamo i commercianti che chiudono, abbiamo il settore immobiliare che sta implodendo e tante altre cose che abbiamo fatto finta di non vedere quindi penso che dobbiamo darci da fare per tentare di avere una ricostruzione serena, onesta, trasparente. Penso che bisogna iniziare a fare una trasformazione in termini di trasparenza a partire da tutto quello che ci gira intorno. Bisogna, per iniziare, fare un patto sociale tra tutte le forze politiche, gli amministratori di questo paese, le menti, i giovani, gli anziani, un vero patto sociale in cui tutti ci mettono un po’ del loro e senza pensare in modo individualistico. Questo è un momento storico complicato, è un bivio storico nel quale occorre capire quale strada intraprendere, io spero che ci sia saggezza in ognuno di noi, per percorrere una strada di serietà. Io sarò comunque a disposizione delle persone. Non è una cosa che non si può fare da soli, è una cosa per la quale sarebbe il buon senso di tutti. Dovremmo iniziare a fare questo esercizio come dovremmo fare l’esercizio della cultura, quella vera.”
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