DALLA PUGLIA – Aggiornamento del 15/11: Bari, 14 novembre 2013 – Facendo seguito all’attività investigativa effettuata nei giorni scorsi, che aveva portato al sequestro di un ingente quantitativo di prodotti alimentari, tra cui pasta, taralli, uova e dolci, il personale del Comando Regionale Puglia del Corpo forestale dello Stato, nel corso di un’attività di controllo per la sicurezza e la tutela dei prodotti agroalimentari effettuata in una azienda avicola nel sud barese, ha sottoposto a sequestro 35 mila uova mal conservate, senza termine minimo di conservazione o con termine minimo di conservazione illecito.
Le indagini condotte dal Nucleo Tutela Regolamenti Comunitari, diretto dal Comm. C. Alberto DI MONTE, e dalla Sezione di Analisi Criminale della Forestale, diretta dal Comm. C. Giuliano PALOMBA, hanno portato alla scoperta di un’attività fraudolenta da parte del rappresentante legale dell’azienda, un uomo di 45 anni, il quale è stato denunciato all’autorità giudiziaria.
I forestali durante il controllo in azienda hanno accertato la presenza di uova da destinare allo smaltimento, perché non integre, incrinate, sporche e infestate da insetti, che invece sarebbero state vendute alle industrie alimentari.
Inoltre è emersa l’assenza totale di un sistema di tracciabilità delle uova. In azienda non erano presenti indicazioni circa il giorno di produzione delle uova e questo sia per quelle commerciabili sia per quelle avariate.
Tale organizzazione di lavoro favoriva un’altra condotta fraudolenta dell’azienda la quale posizionava a proprio piacimento il termine minimo di conservazione (tmc), che per legge è pari a 28 giorni dalla data di produzione. Infatti la ditta commercializzava uova dichiarate come prodotte in data successiva a quella realmente prodotta.
I reati contestati sono: frode in commercio e detenzione per il commercio di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione.
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Il provvedimento cautelare inerente la pasta ed i taralli è stato necessario in quanto sulle confezioni erano riportate le indicazioni “Qualità & Tipicità 100% Made in Puglia”, “Apulia Italy” e “Con ingredienti a km a zero” e “semola di grano duro prodotta nella Murgia Barese Altamurana”, mentre le indagini hanno appurato che i prodotti erano realizzati con ingredienti provenienti dai paesi dell’UE e extra UE e da altre Regioni Italiane. Il grano, ad esempio, proveniva dal Canada e non dalla Murgia Barese e certamente non era a chilometro 0.
Nel corso del controllo in azienda i forestali hanno accertato, inoltre, la presenza di 10.000 uova sporche di escrementi di gallina, con gusci immaturi, con gusci rotti completamente e quindi non idonei alla produzione di alimenti. Le uova su descritte erano tenute a temperatura ambiente, quindi non idonea alla conservazione ed in parte erano state utilizzate nella produzione di dolcetti: quest’ultimi, insieme alle rimanenti uova, sono state anch’esse oggetto di sequestro.
I reati contestati sono frode in commercio, detenzione per il commercio di sostanze destinate all’alimentazione non contraffatte né adulterate, ma pericolose per la salute pubblica e impiego nella preparazione di alimenti, di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione.
Denunciato il rappresentante legale dell’azienda di anni 55 con precedenti penali della stessa materia.
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